CANCELLARE la memoria. Delitto orrendo, ancor più se la mano che colpisce è quella della trascuratezza, dell’incuria, della dimenticanza. Arturo Toscanini lasciò l’Italia per uno schiaffo ricevuto da un fascista, ma oggi ne riceve un altro, che pugnala al cuore la sua famiglia. IL SEPOLCRO monumentale che il grande maestro volle a Milano, per ospitare le ceneri sue e dei suoi famigliari ma soprattutto per ricordare il piccolo Giorgio, il primogenito morto in terra straniera, cade a pezzi. Triste. Triste soprattutto che giù nella cripta il busto in marmo del piccolo Giorgio Toscanini non abbia più il volto. Corroso dal tempo, certo, ma anche cancellato da chi di quel volto, di quella memoria, avrebbe dovuto prendersi estrema cura.
Non è il primo caso. Abbiamo avuto i monumenti di Pompei crollati, la fontana di Trevi che perde pezzi nonostante i milioni di turisti che la riempiono di monetine. A Milano per anni la celebre fontana dei bagni misteriosi di De Chirico è rimasta dimenticata nel parco della Triennale e solo recentemente sono iniziati i restauri. Ma anche per le guglie del nostro Duomo, la Curia deve moltiplicare continuamente gli appelli.
Mancano i soldi certo. Ma nel caso della tomba di Toscanini chi doveva occuparsene di soldi ne ha incassati tanti.