ROBERTO Formigoni il giorno dopo i fischi che tentavano di bloccare il suo intervento su Expo tira una stoccata al sindaco Giuliano Pisapia («Qualcosa in più poteva dirla»), ma punta il dito contro la sinistra.
Cosa ha letto in quei fischi?
«Il tic di una vecchia sinistra che ha già fatto tanto male all’Italia. Non torniamo per favore alla delegittimazione dell’avversario, al ‘Tu non parli’».
Però con la crisi in atto e le dure prese di posizione del governo, sul lavoro ad esempio, il rischio c’è.
«Saranno problemi del Pd. D’altronde questo governo è lì per la crescita, deve prendere posizioni dure, deve fare le riforme che per trent’anni non si è riusciti a fare. Deve farle con equità ed equilibrio ma deve farle».
Anche l’articolo 18?
«Certo, fa parte del confronto e della riformabilità. Il mercato del lavoro va riformato, deve essere finalmente realizzata la flessibilità per rilanciare la competitività delle nostre imprese. Mi piace il ministro Fornero quando dice ‘discuteremo con tutti ma comunque faremo’. È l’unico modo per uscire dalle pastoie della vecchia politica».
La nuova politica invece? La grande coalizione di cui si parla che Silvio Berlusconi vorrebbe fare coinvolgendo il Pd per il 2013?
«Smentisco. La linea del Pdl, di cui ho parlato anche con il segretario Angelino Alfano, è ricostruire il centrodestra nella sua formazione allargata. Per noi è prioritario confermare il bipolarismo e ricostruire un rapporto con la Lega Nord, da una parte, e l’Udc dall’altra. Poi vedo anch’io che ci sono delle difficoltà, ma questa ipotesi è fondamentale».
La Lega però corre da sola alle prossime elezioni amministrative.
«La Lega è stata molto chiara. Dove ha firmato un patto con gli elettori, ossia in Lombardia, Piemonte e Veneto, lo mantiene e si sta insieme saldamente fino al 2015. Sulla sua decisione di andare da sola alle amministrative posso dire che politicamente mi dispiace molto, perchè rinunciamo a offrire agli elettori moderati una coalizione vincente. È una linea che non condivido, e continuerò a spendermi e a lavorare con gli amici del Carroccio perché si possa andare a rapporti diversi».
I lumbard minacciano anche fuoco e fiamme se sarà approvata una legge elettorale che li tagli fuori.
«Infatti i vertici del Pdl, con correttezza, aprono le consultazioni con tutti i partiti. L’ideale è trovare un accordo generale. Poi è chiaro che non ci si inchioda all’unanimità».
Corrado Passera futuro premier?
«Calma, prima deve dimostrare di essere non un buon, ma un ottimo ministro. Questo è quello che ci attendiamo da lui. Per il futuro si vedrà. Ho molto apprezzato invece le plurime dichiarazioni di Mario Monti che ha detto di non vedere un suo futuro in politica, mi sembra una posizione corretta».