Ora anche un colosso come la Pfizer si schiera contro la pena di morte, sottraendo i suoi farmaci a un uso orrendo e barbaro, a una pratica giustizialista che andrebbe abolita. La multinazionale (nota universalmente anche per aver ‘ideato’ e poi commercializzato il Viagra) questa volta balza all’onore delle cronache per il rifiuto di fornire i suoi prodotti per le iniezioni letali con cui si eseguono le sentenze capitali in diversi Stati degli USA. Fa rumore, l’annuncio, perché forse per la prima volta il capitalismo rinuncia a fare cassa in nome di un ideale. È sicuramente la prima volta che un gigante dell’industria farmaceutica preferisce al profitto una scelta etica. Speriamo sia l’alba di un mondo nuovo, con meno morti per mano di una giustizia impietosa e meno business che di morte, tanto spesso, si nutrono forse inconsapevolmente. Ma chi avrà preso la decisione? Un cda certo, o un presidente illuminato, sazio di denaro e ansioso di scoprire il suo lato umano. O sarà stato un amministratore delegato ad avere una crisi di coscienza, a scoprire il lato oscuro del profitto? O potrebbe più banalmente e tristemente essere l’ennesima operazione di marketing… Per una volta però la ‘trovata’ potrebbe creare benefici non solo per chi l’inventa, ma per l’umanità intera.