BAROLO
Finale polemico di intervista al festival “Collisioni” di Barolo. Nome evidentemente scelto non a caso, perche’ le collisioni sono avvenute nel tardo pomeriggio di sabato 19 luglio tra il pubblico e l’ospite d’onore. Il giallista Carlo Lucarelli intervista l’autore americano James Ellroy, che spazia a tutto campo su contenuti e soggetti dei suoi romanzi. Tra le citazioni più frequenti, quella della mafia, che Ellroy evoca più volte, invitando il folto pubblico a ridere di battute tipo “Perché si sa, si dice Italia si dice mafia”… Ma lo accoglie un silenzio glaciale. E quando tocca alla platea, fare le domande, una signora dice al microfono: “Vorrei spiegare a Ellroy perché prima, quando ci ha invitato a ridere delle sue battute sulla mafia, nessuno ha riso. È’ che oggi, 19 luglio, e’ una giornata particolare…”. La gaffe del giallista americano arriva infatti nell’anniversario della strage di via D’Amelio in cui furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. Applausi scroscianti per il ricordo del magistrato antimafia. L’autore di “L.A.Confidential” peraltro non fa una piega, e replica: “In America prendiamo in giro tutti gli stereotipi razziali, quindi anche la mafia. Per me l’Italia e’ la patria di Giuseppe Verdi,di Monica Vitti e del più grande pianista vivente , Maurizio Pollini”. Basta per scusarsi? Ellroy è un autore di best seller apprezzato a livello mondiale, e conosciuto anche per il suo carattere singolare. Agli artisti, si sa, si perdona tutto o quasi tutto…