LO CONFESSO, sono un grande divoratore di libri (e non solo), ma, stavolta, sono stato battuto sul tempo dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che, l’altra sera, mi ha fatto i complimenti per essere stato citato in modo positivo da Paolo Cirino Pomicino nel libro appena uscito “La Repubblica delle giovani marmotte” che è stato presentato all’ombra della Madonnina. Credevo che il primo cittadino meneghino si fosse sbagliato, confondendomi con qualcun altro, ma aveva proprio ragione: nel libro sono citato un paio di volte assieme all’industriale Luciano Cimmino.
Ma cosa c’è in comune tra il sottoscritto e l’imprenditore, proprietario dei marchi Yamamay e Carpisa, che non conosco personalmente? Solo il fatto che entrambi ci siamo accorti prima di molti altri che il Parlamento fosse, sempre più, sul viale del tramonto. Se io ho resistito una legislatura a Montecitorio, Cimmino (eletto con Scelta civica di Mario Monti) è stato ancora più tranchant: si è dimesso dopo appena due anni.
Scrive, bontà sua, Pomicino: «Mazzuca e Cimmino: due personaggi di qualità, diversi tra loro ma uniti dalla delusione per il tempo trascorso in una sorta di caserma, quale è diventato il Parlamento italiano, dove ogni libertà di pensiero è abolita, il governo detta e i parlamentari scrivono». Mi fa molto piacere che un grande navigatore del Palazzo come Cirino si sia accorto come Senato e Camera siano caduti così in basso. Non so voi, ma io non considero affatto Pomicino una specie di dinosauro: è un veterano che è stato un vero professionista della politica. E adesso – anche se non dovrei pavoneggiarmi troppo sul giornale – mi fa piacere il fatto che l’ex ministro scriva che uno dei tanti “peones” come me, abbia colto prima degli altri la grande decadenza dei due organi legislativi. Il mio grido di dolore non è, dunque, passato inosservato come invece credevo. Peccato solo che quando dicevo e scrivevo queste cose (ho fatto pure un libro) pochissimi anni fa, quasi tutti mi avevano criticato. E avevano sentenziato: ecco uno che sputa dentro il piatto dove mangia. Se dentro al piatto ci fossero stati, magari, i tortellini…
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