Arriva in redazione l’invito dell’Associazione milanese degli amici dellalirica, guidata da Daniela Javarone e, che recita così: “Lunedì prossimo, a Palazzo Visconti colazione di compleanno in onore di Matteo Salvini. Il pranzo sarà “curato” dallo chef stellato Daniel Canzian”. Rileggo più volte il testo, perché mi sconcerta che il barricadero Matteo festeggi il genetliaco proprio con gli esponenti più chic dell’alta borghesia milanese. Eppure, in due anni, il segretario federale della Lega ne ha fatta di strada: tra battaglie contro i mali dell’euro, lo sbarco al Sud e la sconfitta di Tosi, messo in naftalina, oggi Matteo II appare l’unico uomo politico in grado di contrastare, con qualche successo,Matteo I, alias Renzi, che continua a occupare tutti gli spazi possibili. Correndo da una televisione all’altra, rinfocolando i sentimenti più istintivi dei lumbard, Salvini ha certamente ridato slancio a un partito che sembrava in crisi d’identità, nonostante l’abile regia di Maroni. Ma non pensavo certamente che potesse arrivare nei salotti buoni. Così festeggerà il compleanno con dei milanesi più abituati alle colazioni di classe piuttosto che ai comizi del Carroccio. In un certo qual modo, grazie agli Amici della lirica, Matteo è davvero entrato nella Scala della politica. E mi rendo conto di quanta acqua sia passata sotto i ponti dai tempi in cui Bossi si presentava in canottiera ad Arcore dal suo amico Berlusconi.

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