LEGGO su alcuni giornali che fra i motivi che avrebbero costretto Patrizia Bedori, candidata sindaco delle Cinque Stelle per Milano, a rinunciare alla sua corsa destinazione Palazzo Marino, ci sarebbe stato anche il suo peso specifico sulla bilancia. Altra accusa mossa alla Bedori sarebbe quella di essere disoccupata, una “nullafacente svogliata” come ha detto una ex senatrice pentastellata. Ebbene, mi auguro che Grillo e Casaleggio non abbiano in alcun modo fatto pressing su Patrizia per convincerla a dire di no solo soprattutto perché “non buca lo schermo”. I Cinque Stelle avranno tanti difetti, ma – a torto o a ragione l’ho sempre pensato – non quello di considerare l’avvenenza fisica come un “must”, così come succede nella scelta di molte candidate di altri partiti. Mi auguro, quindi, di leggere una smentita ufficiale dei “grillini” a tali illazioni. Per il momento, registro, comunque, con soddisfazione che la Bedori ha risposto per le rime a un attivista del suo stesso partito pronto a darle della “brutta e obesa”. Una replica secca e pungente, la sua: «Sono generosa e mi astengo da commenti sul tuo aspetto fisico perché io le persone le giudico da quello che sono, da quello che dicono e soprattutto da quello che fanno». Bella risposta anche se, da che mondo è mondo, le persone vengono spesso giudicate proprio per quel “quid” in più che non guasta mai. È il caso della candidata grillina di Roma, Virginia Raggi, che l’ “Economist” ha appena immortalato: il prestigioso giornale britannico ha paragonato il suo stile e abbigliamento a quelli di una “tory” inglese. Tra un po’ ci diranno che Grillo assomiglia a Lord Brummel… [email protected]