L’ultima scena del sesto episodio della tanto discussa serie tv “1992” si chiude con Stefano Accorsi in auto e in sottofondo “Washer” degli Slint. Otto lunghi minuti “seminali” per quello che sarebbe stato definito poi post rock. E se a distanza di quasi venticinque anni (ventiquattro per l’esattezza) dall’uscita di “Spiderland”, l’album culto degli Slint, la band è tuttora venerata un motivo ci sarà. Un sollievo (forse) per il tormentato David Pajo, uno dei componenti della band, che è riuscito a sopravvivere a un tentativo di suicidio. La serie tv in questione, non ha la puzza sotto il naso. Anche se le scelte musicali nella colonna sonora potrebbero farlo pensare. Certo, ripensando a quegli anni, sarebbe stato più facile infilare “Smells like a teen spirit” dei Nirvana e via andare. Forse per i diritti di quel pezzo, i produttori avrebbero dovuto sborsare una bella cifra. Ma la citazione di Cobain e dei Nirvana c’è. Accorsi sfoggia orgoglioso per la gioia della macchina da presa, la t-shirt con la copertina di “Nevermind”, quella del neonato, tanto per intendersi. Ma col senno di poi, meglio così. Meglio che non ci sia “Smells like a teen spirit”. Ma non per essere snob, tutt’altro. Per rendere, appunto, lo spirito del tempo di allora. Almeno dal punto di vista musicale. E’ vero che in discoteca si ballavano (?) gli Ace of Base, quelli di “All that she wants”. Ma è altrettanto vero che mai come allora le cantine pullulavano di band giovanili che pigiavano sulle pedaliere multieffetto delle chitarre. Certo, da un punto di vista quantitativo, sono senz’altro di più i gruppi che hanno cominciato a suonare ascoltando i Nirvana e seguendo la scia del mito di Cobain. Ma da un punto di vista qualitativo, la proposta musicale si è affinata, facendosi contagiare da band proprio come gli Slint. Tornando a 1992 e allo spirito di quel tempo, nella colonna sonora c’è un pezzo anche dei primi Smashing Pumpkins: anno di grazia, 1991 (primavera, stessa stagione per l’uscita di “Spiderland”), Billy Corgan e i suoi si facevano vivi con “Gish”. Ecco, scelte retrodatate di un anno, il 1991. Che fu assai copioso come uscite discografiche. Basti pensare, appunto, a “Nevermind” dei Nirvana e “Blood Sugar Sex Magic” dei Red Hot Chili Peppers. Poi Frusciante sarebbe uscito dal gruppo e ci sarebbe rientrato e poi ancora uscito. Ma questa è tutta un’altra storia. Quella “Washer” degli Slint messa lì (a proposito la colonna sonora è curata da David Dileo, alias Boosta, complimenti meritati) fa proprio un bell’effetto. Con lo sguardo di Accorsi perso in quello che sembra il vuoto, ma è solo l’orizzonte.