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Firenze, 23 settembre 2022 – La pubblicazione delle opere di Clemente Rebora nella prestigiosa collana mondadoriana dei “Meridiani” ha senza dubbio segnato un importante punto di partenza per una riscoperta del poeta: da parte della critica, ma soprattutto da parte dei grande pubblico dei lettori. L’autore dei “Frammenti lirici” è restato infatti per troppo tempo sconosciuto ai più e sottovalutato da molti.

Eppure un attento conoscitore delle vicende della poesia primonovecentesca aveva additato in lui, con assoluta sicurezza ed assoluta tempestività, uno dei maestri cui rifarsi, cui prestare ascolto. Quell’attento conoscitore era Mario Luzi, e anche i minimi assaggi dall’opera reboriana che effettueremo oggi saranno sufficienti a dargli ragione, a cominciare dai versi di questa splendida poesia che abbiamo scelto per le nostre “Notizie”: “Divina l’ora quando per le membra / Lene va il sangue, e vivere è malìa: / Nel vero effusa la persona sembra / Luce nell’aria; e ignora come sia…”.

Buona giornata con Clemente Rebora!

Marco Marchi

Divina l’ora quando per le membra

Divina l’ora quando per le membra
Lene va il sangue, e vivere è malìa:
Nel vero effusa la persona sembra
Luce nell’aria; e ignora come sia.

Da fonti aperte nasce il sentimento
Che d’ogni cosa fa ruscello, e intorno
D’amorosa bontà freme anche il lento
Fastidio ch’erra nell’usato giorno.

Onde sconfina l’attimo irraggiato
Nel vasto palpitar che lo feconda,
E scopre il senso intenso in ciascun lato
Dell’universo una vita profonda.

Clemente Rebora

(da Frammenti lirici, 1913)