VEDI I VIDEO “Migranti” , “Epiloghi” , “Amore dopo amore” letta in originale dall’autore e in italiano da Davide Rondoni , “Non abituarti mai” , Intervista a Derek Walcott

Firenze, 22 ottobre 2018 – Scomparso nel marzo del 2017, Derek Walcott è stato un poeta e scrittore santaluciano insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1992.

Walcott è noto in tutto il mondo soprattutto per le sue opere poetiche e teatrali in lingua inglese: scelta linguistica indubbiamente avvantaggiante, che anche prima dell’affermazione al Nobel ha concesso alla sua opera ampia diffusione. L’altra lingua impiegata in alcune opere minori è il patois creolo della sua terra natale, l’isola di Santa Lucia nei Caraibi.

Ed è in questi spazi nativi che la sua fervida ibridazione linguistica e culturale prende forma. Cantore di potenti fantasie visionarie e profondità a sfondo metafisico, Walcott ha avuto tra i suoi estimatoiri un altro poeta Premio Nobel, Josif Brondskij: quel Brodskij che ne “Il suono della marea” ha valorizzato di Derek Walcott la capacità di decantare il mondo nella periferia, indicando l’Oceano come fondale o proscenio sempre presente nelle sue poesie. Oceano che secondo Marie-Hélène Laforest, un altra sua lettrice ammirata, coincide il vero, fondamentale motore della sua ispirazione. Basti pensare ai titoli di due delle sue opere più conosciute e rappresentative: “Omeros” e “Isole”.

Buone letture e buoni ascolti!

Marco Marchi

Migranti

L’onda della marea dei rifugiati, non un semplice passo di oche
selvatiche, gli occhi di carbone nei vagoni merci, le facce
smunte, e in particolare lo sguardo fisso dei bambini
emaciati, gli enormi fardelli che traversano i ponti, gli assali
che cricchiano con un suono di giunture e di ossa, la macchia scura
che passa le frontiere sulle carte geografiche e ne dissolve le forme,
come succede ai corpi dei morti dentro le fosse di calce, o come
fa il pacciame luccicante che si disfa sotto i piedi in autunno
nel fango, mentre il fumo di un cipresso segnala Sachenhausen,
e quelli che non stanno sopra un treno, che non hanno muli o cavalli,
quelli che hanno messo la sedia a dondolo e la macchina per cucire
sul carretto a mano perché da tempo le bestie hanno lasciato
i loro campi al galoppo per tornare alla mitologia del perdono,
alle campane di pietra sui ciottoli della domenica e al cono
della guglia del campanile aranciato che buca le nubi sopra i tigli,
quelli che appoggiano la mano stanca sulla sponda del carro
come sul fianco del mulo, le donne con la faccia di selce
e gli zigomi di vetro, con gli occhi velati di ghiaccio che hanno
il colore degli stagni dove posano le anitre, e per le quali
c’è un solo cielo e una sola stagione nel corso di un anno
ed è quando il corvo come un ombrello rotto sbatte le ali,
si sono tutti ridotti alla comune e incredibile lingua
della memoria, e questa gente che non ha una casa e nemmeno
una provincia parla delle fonti limpide e parla delle mele,
e del suono del latte in estate dentro le zangole piene,
e tu da dove vieni, da quale regione, io conosco
quel lago e anche le locande, la birra che si beve,
e quelle sono le montagne dove riponevo la mia fede,
ma adesso sulla carta, che è simile a un mostro, altro non si vede
che una rotta che ci porta verso il Nulla, anche se sul retro
c’è la veduta di un posto che si chiama la Valle del Perdono,
dove il solo governo è quello dell’albero dei pomi e le forze
schierate dell’esercito sono gli striscioni di orzo
all’interno di umili tenute, e questa è la visione
che a poco a poco si restringe dentro le pupille
di chi muore e di chi si abbandona in un fosso,
rigido e con la fronte che diventa fredda come le pietre
che ci hanno bucato le scarpe e grigia come le nuvole
che quando il sole si leva, si trasformano subito in cenere
sopra i pioppi e sopra le palme, nell’ingannevole aurora
di questo nuovo secolo che è il vostro.

(traduzione di Luigi Sampietro)

The Migrants

The tidal motion of refugees, not the flight of wild geese,
the faces in freight cars, haggard and coal-eyed,
particularly the peaked stare of children,
the huge bundles crossing bridges, axles creaking
as if joints and bones were audible, the dark stain
spreading on maps whose shapes dissolve their frontiers
the way that corpses melt in a lime-pit or
the bright mulch of autumn is trampled into mud,
and the smoke of a cypress signals Sachsenhausen,
those without trains, without mules or horses,
those who have the rocking chair and the sewing machine
heaped on a human cart, a wagon without horses
for horses have long since galloped out of their field
back to the mythology of mercy, back to the cone
of the orange steeple piercing clouds over the lindens
and the stone bells of Sunday over the cobbles,
those who rest their hands on the sides of the carts
as if they were the flanks of mules, and the women
with flint faces, with glazed cheekbones, with eyes
the color of duck-ponds glazed over with ice,
for whom the year has only one season, one sky:
that of the rooks flapping like torn umbrellas,
all have been reduced into a common language,
the homeless, the province-less, to the incredible memory
of apples and clean streams, and the sound of milk
filling the summer churns, where are you from,
what was your district, I know that lake, I know the beer,
and its inns, I believed in its mountains,
now there is a monstrous map that is called Nowhere
and that is where we’re all headed, behind it
there is a view called the Province of Mercy,
where the only government is that of the apples
and the only army the wide banners of barley
and its farms are simple, and that is the vision
that narrows in the irises and the dying
and the tired whom we leave in ditches
before they stiffen and their brows go cold
as the stones that have broken our shoes,
as the clouds that grow ashen so quickly after dawn
over palm and poplar, in the deceitful sunrise
of this, your new century.

Derek Walcott

(2000; da “Poesia”, 0ttobre 2016)

ARCHIVIO POST PRECEDENTI

Le ultime NOTIZIE DI POESIA

NOTIZIE DI POESIA 2012 , NOTIZIE DI POESIA 2013 , NOTIZIE DI POESIA 2014 , NOTIZIE DI POESIA 2015 , NOTIZIE DI POESIA 2016 NOTIZIE DI POESIA 2017 , NOTIZIE DI POESIA gennaio-marzo 2018 , NOTIZIE DI POESIA aprile-giugno 2018 , NOTIZIE DI POESIA luglio-settembre 2018