VEDI I VIDEO “Una candida cerva sopra l’erba”, lettura e commento , “Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono” e altri sonetti di Francesco Petrarca letti da Nazzareno Luigi Todarello “S’amor non è, che dunque è quel ch’io sento?” detto da Patrizia Valduga , “Vergine bella” secondo Giovanni Pierluigi da Palestrina

Firenze, 20 luglio 2021 – Ricordando che il 20 luglio 1304 nasceva ad Arezzo Francesco Petrarca.

Una candida cerva sopra l’erba

Una candida cerva sopra l’erba
verde m’apparve, con duo corna d’oro,
fra due riviere, all’ombra d’un alloro,
levando ’l sole a la stagione acerba.

Era sua vista sí dolce superba,
ch’i’ lasciai per seguirla ogni lavoro:
come l’avaro che ’n cercar tesoro
con diletto l’affanno disacerba.

“Nessun mi tocchi – al bel collo d’intorno
scritto avea di diamanti et di topazi –:
libera farmi al mio Cesare parve”.

Et era ’l sol già vòlto al mezzo giorno,
gli occhi miei stanchi di mirar, non sazi,
quand’io caddi ne l’acqua, et ella sparve.

Francecso Petrarca

(dal Canzoniere)

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