Non saremo mastro lindo. E neanche omino bianco. Ma la neve riusciamo a sgrattarcela da soli. Alla Roma frignona e “caprisciosa”, le Marche rispondono a suon di spalate. Non si piange sulla neve versata e si sta lì, chini, a lavorare. La vita continua: uffici aperti, solidarietà e tanta umiltà. Da applausi il ruggito civile del presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Matteo Ricci, che a “Uno Mattina” l’ha suonate ben benino a chi fa orecchie da mercante: poche parole sono state dette sulla zona più colpita d’Italia. I telegiornali si spingono fino all’Irpinia o tra i carciofoni di Roma, ma su Urbino, patrimonio dell’umanità, miseri e smilzi servizi. Che Urbino sia patrimonio dell’umanità lo dimostra la gente che ci abita. Concreta, massiccia e tosta.

Gli studenti e i giovani hanno offerto un esempio di raro senso civico: “Spalata solidale” sta aiutando a ripulire la città palazzo oltre a tendere una mano a chi ha più bisogno. Bravi, siete l’orgoglio della vostra generazione. Anche Pesaro reagisce bene: sola soletta sgombera, reagisce e s’impegna. Idem gli altri marchigiani. Non gridano a scandali ma sommessamente lanciano messaggi a chi conta. Non sono ascoltati? Si tira avanti. Gente di cuore anche i romagnoli, che hanno mostrato i muscoli e lo spirito imprenditoriale anche sommersi dalla neve.

A Urbino ne ha fatta tanta che sono a rischio crollo anche i tesori culturali, ma i sudditi del duca Federico sono abituati a sopportare e si reggono da soli. L’Italia piagnona prenda esempio da qui.