Il sapore di questi ordigni è acre. Pungente. Insopportabile. Ci colpisce al cuore. Già tormentato da mille angosce. Ed è ancora peggiore perché alimenta un senso di sfiducia, di confusione, di tetro disorientamento. Non sappiamo quale sia l’obiettivo. Non sappiamo chi stia in sala comando. Non sappiamo nulla. Sappiamo che ci sono coincidenze, richiami alla criminalità mafiosa, alle corbellerie della Corona Unita che definire Sacra è una bestemmia ignobile. C’è però un fatto, che si sta trascurando in queste ore. Chi ha cognizione geografica e sociopolitica sa che a Brindisi sono transitati vecchi personaggi dell’estrema Destra.

Lo possono confermare gli investigatori, le forze dell’ordine, chi in questa terra abita e lavora. Non vorremmo che questo atto “che non ha precedenti nella storia d’Italia”, come qualche politico ha giustamente affermato, sia, anche se solo il gesto d’un folle, una deflagrazione che vuole seguire a ruota questo orrido presagio di morte e violenza. E’ sin troppo facile sfruttare il retroterra mafioso, pensare a parallelismi, ma non bisogna trascurare alcuna pista. Lo ripeto: questo film l’abbiamo già visto. Non bisogna cadere nella trappola della sfiducia. Ma collaborare. Denunciare. E farlo anche a testa alta.