Ringrazio Thon2 per il suo post che contiene il video dell’intervento del professor Alberto Bagnai. In particolare, del video, c’è un’equivalenza che credo meriti di essere discussa e che, se non vado errato, è sostanzialmente questa: euro e austerità sono la stessa cosa. Siamo obbligati all’austerità perché le regole dell’euro impongono la svalutazione interna ai paesi deboli non essendo possibile la svalutazione esterna. Personalmente ritengo l’equivalenza sbagliata se non sul piano tecnico sul piano politico. Vorrei spiegarmi tenendo distinti due fronti: interno ed esterno. Sul piano interno l’austerità ci è imposta da decenni di sprechi, corruzione, clientelismi e inefficenza. I duemila miliardi di debito pubblico non li ha imposto la Merkel, li abbiamo fatti noi. La scarsa crescita è una malattia che affligge il paese dalla fine del boom economico, anche in tempi di lira. Sul fronte esterno, invece, l’equivalenza regge, ma in questo caso il problema non è l’euro, sono le regole e, ancora una volta, l’impotenza della politica e la mancanza di statisti all’altezza di colei che viene considerata, a ragione e a torto, la leader per eccellenza: Angela Merkel. Il punto, allora, non è l’euro, ma le regole che regolano l’Europa: la mia opinoine la riguardo è nota: Ne serve di più, non di meno.