Il traguardo  appena raggiunto è senza precedenti: un miliardo di utenti che almeno una volta al mese si collega a Facebook. «Mi riempie di gioia. E’ incredibile, una lezione di umiltà e la cosa di cui mi sento più orgoglioso nella vita», ha commentato Mark Zuckerberg, 28enne fondatore del social network che ha rivoluzionato il nostro modo di comunicare.  Dai 100 milioni del 2008 passando per i 500 milioni nel luglio 2010: oggi Fb è  in 200 Paesi e a crescere di più sono quelli in via di sviluppo, guidati da Brasile e Asia.

Il nuovo record è davvero una buona notizia per il  giovane miliardario, dopo un’estate a dir poco tempestosa. A metà maggio, il sole  splendeva sulla testa di Mark: quotazione in Borsa (il 18) e subito dopo il matrimonio con Priscilla Chan, sua fidanzata da otto anni. Nozze ‘a sorpresa’: gli invitati, un centinaio di persone, erano stati convocati per festeggiare la laurea in medicina  della ragazza. E la luna di miele ha visto una tappa anche a Roma, con visita la Cappella Sistina e cena in trattoria tipica.

Il momento d’oro è sfumato in fretta. Da maggio a oggi il titolo ha perso quasi  il 50% del suo valore. Lo stesso Zuckerberg, che possiede il 24% delle azioni, ha visto calare il suo patrimonio personale dai 17,5 miliardi di dollari del 2001 ai ‘soli’ 10,2 attuali. E soprattutto Fb è finita nel mirino per come è stato gestito l’ingresso a Wall Street. Ad agosto un’altra conferma che a Palo Alto, sede nel social network, le cose non vanno nel migliore dei modi: Arielle, sorella di Mark, lascia l’azienda e passa a Google, che con GooglePlus vuol far concorrenza a Facebook.

Per invertire la rotta, Mark si impegna a fondo. Un paio di giorni fa è sbarcato in Russia, dove Fb ha solo dieci milioni di utenti contro i 37 di Vkontakte, il social network ‘locale’. Ha incontrato tecnocrati e cervelli dell’It, e ha concordato l’apertura di  un centro di ricerca. Si è messo giacca e cravatta (abbigliamento per lui insolito) per far visita a  Medvedev nella sua residenza a Gorki, fuori Mosca. Al premier russo,  appassionato di Twitter, ha regalato una T-shirt con l’indirizzo Fb della sua pagina personale.

Ma l’obiettivo difficile ma vitale è la Cina, una platea potenziale di 1,3 miliardi di abitanti bloccati dalla censura di Pechino, che permette l’utilizzo di piattaforme cinesi come Renren, Sina, e Tencent: «Continuiamo a considerare la possibilità di entrare in Cina», ha ribadito l’azienda dando gli ultimi risultati trimestrali. Anche perché il mondo ‘occidentale’ è già conquistato: sono gli 166 milioni di utenti in Nord America.

Fra i numeri da capogiro ci sono i  1,13 trilioni di ‘Mi Piace’, 140,3 miliardi di connessioni di amicizia, 219 miliardi di foto sono state condivise (300 milioni al giorno). In Italia, secondo un studio presentato ieri dal country manager Luca Colombo, 14 milioni di persone si collegano tutti i giorni (il doppio della radio più ascoltata) e quasi 22 almeno una volta al mese. Fondamentale lo sviluppo del mobile (smartphone e tablet): in 10 milioni accedono in questa modalità (600 milioni in tutto  il mondo). Tradotto in denaro, significa che il social network ha generato nel 2011 un valore economico di 2,5 miliardi di euro (15,3 miliardi a livello europeo) e un indotto di oltre 33.000 posti di lavoro (il 16% dei 232.000 in Europa). Una bella risposta a chi ritiene che Fb sia solo «una perdita di tempo».

 

su twitter @FrancaFerriRdC

(Pubblicato il 5 ottobre 2012 su Qn – il Resto del Carlino – La Nazione –  Il Giorno)