Il futuro è nel cloud, ovvero nella ‘nuvola’ in cui archiviare i nostri dati (documenti, musica, video…) per averli disponibili in qualsiasi momento, posto e dispositivo. Una rivoluzione che non tocca solo le aziende ma anche i singoli consumatori: «La diffusione di tablet, smartphone e tv con accesso internet spinge sempre di più verso l’archiviazione su cloud. Sono prodotti che esaltano la qualità dell’immagine, ma hanno limitate capacità di memoria», spiega Paolo Corsini, fondatore e direttore di Hardware Update (www.hwupgrade.it), il sito internet più autorevole e aggiornato sulle novità tecnologiche. Il cloud sostituisce il classico backup di dati su dispositivo esterno: ad esempio, la propria libreria musicale o le foto delle vacanze possono essere caricati nella nuvola da un pc da tavolo, per poi essere scaricati e ascoltati o visionati su un tablet o su uno smartphone, e senza portarsi dietro dischi memoria.

«FRA I VANTAGGI — spiega Corsini— c’è anche il fatto che il salvataggio e la ridondanza dei dati non dipendono più dal singolo utente». Quindi stop al rischio di rotture dell’hard-disk esterno con conseguente perdita di tutto il materiale, e stop anche all’archiviazione spezzettata: con il cloud tutti i dispositivi sono allineati, cioè condividono l’ultima versione del backup, senza buchi o doppioni. «Ci accorgiamo di quanto sono importanti i nostri dati solo quando qualcosa non funziona e li perdiamo — sottolinea Corsini —. Il cloud rappresenta una soluzione ottimale a basso costo». Costi che dipendono dall’operatore scelto. Solitamente c’è un livello iniziale gratuito che consente di mettere in questa memoria virtuale qualche giga di dati: un modo per far testare il servizio. Poi, a seconda del carrier scelto, si paga un canone che può essere a tempo (mese o anno) o a consumo: più spazio occupo, e più pago. Conviene davvero? «Lo storage locale — risponde Corsini — è tutt’ora più economico, ma è più fragile, e va portato in giro».

AD AIUTARE la diffusione del cloud c’è anche la crescita di banda larga e connessioni veloci. Da tenere presente, quando ci si avvicina per la prima volta alla nuvola, è che il primo ‘upload’ può richiedere molto tempo (perché si scaricano molti giga di dati), mentre gli aggiornamenti successivi saranno più rapidi. Il download, ovvero la fruizione di documenti, musica, foto, ecc, è invece molto più veloce. Ovviamente, se su un particolare dispositivo (ad esempio, il telefonino) l’utente ha limitazioni di traffico, la gestione cloud va fatta nel momento in cui si ha a disposizione una connessione illimitata.
Ma è davvero un rivoluzione che cambierà il nostro approccio? Sì, ma non troppo: «L’accoppiata cloud e tablet — sottolinea ancora Corsini — è più pensata per l’utilizzo che per la creazione di informazioni. Va benissimo per molte funzioni che vengono svolte su pc, ma non per tutte». Quindi il pc ‘tradizionale’ non è destinato a scomparire: «È un mercato maturo, ma cresce ancora, mentre quello di dispositivi mobili è in grandissima crescita, soprattutto i tablet. Ma è come paragonare auto e biciclette: entrambi sono mezzi di locomozione, ma con funzionalità diverse».

Pubblicato su Qn /il Resto del Carlino – La Nazione- Il Giorno, il 25 marzo 2012

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