“E’ il miglior computer che abbiamo mai costruito”: così Jonathan Ive, guru del design di Apple, ha presentato il nuovo super-portatile di Cupertino, di fronte alla platea del Moscone Center di San Francisco. L’occasione era il discorso di apertura della 23esima edizione del WWDC, la conferenza annuale degli sviluppatori Apple, appuntamento clou per il mondo della Mela morsicata.

TUTTO CAMBIA perché nulla cambi a Cupertino (la storica sede di Apple), e lo show di ieri ne è stata la riprova. Stesso ritmo, impostazione, infinita fiducia nei propri prodotti, e stessa assoluta certezza di offrire, semplicemente, il meglio: ecco la vera eredità che Steve Jobs, morto lo scorso ottobre, ha lasciato a chi gestisce dopo di lui il marchio più famoso del mondo.

Una certezza che porta Apple a lanciare nuove sfide in campi dominati dalla concorrenza. La più clamorosa è l’annuncio delle nuove mappe tutte made in Cupertino: in 3d, ad alta risoluzione, integrate con l’assistente vocale Siri, segnalano incidenti e situazione del traffico. E’ più di un attacco frontale a GoogleMaps: è un segnale di guerra aperta con lo strapotere di Google.

A fare gli onori di casa è l’amministratore delegato Tim Cook: ha gli immancabili jeans, ma non azzarda il maglioncino nero che era un vero e proprio marchio di fabbrica di Jobs, e preferisce una camicia casual. Apre le danze, e poi passa la palla agli altri protagonisti: non è più lo “one man show” di Steve, ma l’effetto complessivo è lo stesso. Si inizia con la classica girandola di numeri che scandisce il successo indiscusso dell’AppleStore: 400 milioni di account (e relative carte di credito), che finora hanno scaricato 30 miliardi di app, facendo guadagnare 5 miliardi di dollari agli sviluppatori.

Smentiti in gran parte i rumours della Rete: niente sulla Apple-Tv, e su iPhone5, di cui giravano foto e descrizioni particolareggiate. Le novità riguardano solo i portatili, con significativi “aggiornamenti” del MacBook Air, e dei Mac Book Pro. Li presenta Phil Schiller, capo del marketing: “Siamo riusciti a perfezionare la miglior famiglia di portatili al mondo e riteniamo che gli utenti apprezzeranno” i nuovi modelli più sottili e leggeri, con processori più veloci, grafica più potente, porte USb 3.0, e prezzi praticamente uguali (in dollari) ai precedenti.

IL NUOVO GIOIELLINO, sempre della linea MacBook Pro, è sottilissimo (1,7cm), e ha uno schermo da 15 pollici “Retina display” (lo stesso tipo degli ultimi iPad): con oltre 5 milioni di pixel è il portatile con la risoluzione più alta del mondo, «tre milioni di più di una tv ad alta definizione», sottolinea orgogliosamente. A conferma che a Cupertino non hanno perso l’abitudine a essere sempre il numero uno.

Un primato che Apple difende strentuamente anche nel software: ieri ha presentato Mountain Lion (il sistema operativo per i computer) e soprattutto l’iOS6, il cuore che dal prossimo autunno farà battere iPhone, iPad e iPod. Oltre 200 nuove funzionalità, fra cui spiccano gli “ampliamenti” di Siri e Facebook. Il primo è l’assistente virtuale vocale, finora disponibile solo per iPhone, che sarà utilizzabile anche su iPad. E sarà anche in italiano: fino ad oggi non era ancora stato realizzato nella nostra lingua. Apple spinge sull’integrazione con social network di Zuckerberg. Postare su Fb, condividere foto, video, ecc sarà sempre più facile: “Lavoriamo molto da vicino con Facebook”: una ‘santa alleanza’ fra due giganti in chiave anti-Google