Stop alla macellazione, i conigli siano animali d’affezione. È un appello che resterà inascoltato. Non si può imporre cosa mangiare o meno. Se diventassero così anche i vitelli, di cosa ci nutriremo?
Simonetta, ilgiorno.it

Basta con queste leggi sugli animali. Adesso i conigli? E se diventassero animali d’affezione anche i vitelli, i maiali, gli agnelli, la catena alimentare dove andrebbe a finire?
Teo, ilgiorno.it

Il coniglio, nella nostra cultura, è stato a lungo un animale soltanto “da reddito”, ma si è lentamente affermato come animale da compagnia a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, prima in America e poi nel nostro continente. Oggi è, in effetti, una delle “presenze” più frequenti nelle case degli italiani: secondo il “Rapporto Italia 2015” dell’Eurispes, lo ha scelto il 2,9 per cento di quanti convivono con un animale. Da qui la proposta di legge che mira a prendere atto della mutata condizione di questi animali e a garantire loro adeguata tutela, attraverso il divieto di macellazione e l’istituzione di un’anagrafe obbligatoria. Del resto si afferma ogni giorno di più una nuova coscienza di amore e rispetto verso gli animali e i loro diritti e, di conseguenza, cresce il numero di persone che sceglie uno stile di vita “veg” e decide di non mangiarli, senza distinzione di specie. Scatenando, come è ovvio, le ire di chi non può fare a meno di un bel coniglio in salmì con polenta.
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