SEMBRA proprio che finirà così: i Tribunali dei minori saranno accorpati ai Tribunali di giustizia ordinaria e la Procura minorile diventerà un gruppo specializzato presso la Procura ordinaria. I magistrati minorili sono giustamente preoccupati. La specializzazione del lavoro da loro portato avanti rischia di perdersi nel nulla. Le cose che riguardano i minori non possono entrare in quella che eufemisticamente viene qualificata come razionalizzazione della spesa.
G. L., Milano

PROPRIO COSÌ, una vera e propria rivoluzione sta per abbattersi su quegli uffici giudiziari che trattano materie delicate, dove in ballo c’è il futuro delle nuove generazioni. I magistrati minorili sono molto preoccupati perché la specializzazione del loro lavoro rischia di perdersi nel nulla per ragioni di risparmio della spesa. Perché un conto è come la giustizia si pone nei confronti di un ladro, un altro è come decide su un ragazzo che ha picchiato un coetaneo, o scritto su un muro. Benché la riforma dei Tribunali dei Minori sia attesa da anni e necessaria, il rischio è quello cioè di disperdere quel po’ di esperienza maturata in tanti anni, nonostante, per fortuna, la delega contenga disposizioni per l’accesso dei nuovi magistrati con obbligo di formazione in materia di famiglia e minori. Non solo: la riforma sembra ignorare la delicatezza delle competenze della Procura minorile, non limitate alla repressione dei reati del minore over 14, ma estese anche, e soprattutto, alla protezione dei ragazzi e delle loro famiglie.

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