CONVIVIO è una bella idea e le belle idee vanno sostenute sempre. Però sono rimasta scioccata dal modo con cui hanno deciso di promuore l’edizione di quest’anno: «L’Aids è di moda», questo il criticatissimo claim che accompagna il volto della stilista Donatella Versace e della direttrice di Vogue Italia, Franca Sozzani. «Io ci metto la faccia, a te chiedo di fare shopping, meglio Fashion Victim che Aids Victim», conclude la campagna. Era così necessario? Maria D., Milano

NON SOLO la nostra lettrice, anche la rete e i social network si sono scagliati contro la nuova campagna di Convivio, la mostra mercato benefica di Milano i cui proventi vanno alla lotta all’Aids. Secondo gli ideatori dello slogan (peraltro contestati anche dalle testimonial) la frase che sta creando un acceso dibattito servirebbe a sensibilizzare su un dato allarmante: in Italia ci sono 120.000 persone sieropositive e ogni anno si registrano 4.000 nuovi casi di contagio. Allora, provocazione utile o scivolone di stile? L’Aids è di moda? Lo è davvero, nel senso che non è qualcosa che appartiene al passato, bensì qualcosa di attuale, presente e irrisolto. L’Hiv-Aids c’è, è fra noi ed è un problema che preoccupa moltissimo i medici, perché oggi fra i giovani eterosessuali dilaga la più completa ignoranza in materia. Un buco di informazione che nella società di oggi rischia di avere conseguenze devastanti, ammonisce lo specialista. Allora, piuttosto che la malattia ben vengano gli slogan choccanti.
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