SOLO in sette Paesi non vi è alcun divieto allo sfruttamento degli animali al circo, e tra questi vi è purtroppo l’Italia ferma a una legge del 1968, quando si credeva che questi spettacoli potessero svolgere una funzione sociale. La speranza per il futuro, però, arriva da Roma,se sarà approvato il disegno di legge presentato dal ministro Dario Franceschini, che permetterà una graduale eliminazione dell’utilizzo degli animali nelle attività circensi. L.L., Milano

I CIRCHI e gli spettacoli viaggianti che usano gli animali in situazioni goffe, ridicole ed innaturali hanno fatto il loro tempo. Da un pezzo l’opinione pubblica si è resa conto della tristezza e dello squallore delle situazioni forzate alle quali vengono sottoposte le povere bestie. Perché i bambini possono anche trovare immediatamente divertente un leone o un elefante costretti ad esercizi innaturali per la loro specie e ad atteggiamenti umanoidi ma, sicuramente, non ne trarranno alcun beneficio, né sotto l’aspetto pedagogico e didattico-culturale, né per quanto concerne lo sviluppo della propria sensibilità. Anzi l’animale al circo, sottoposto al volere umano, all’imposizione coercitiva dell’addestramento, al ridicolo, crea nel bambino un’ottica totalmente distorta del rapporto uomo-animali. Al circo si è insegnato per troppo tempo ai bambini che gli animali sono giocattoli viventi, che non meritano rispetto e che non hanno una dignità propria. Facciamo in modo che non succeda più[email protected]