IL PROGETTO si intitola Scuola al Centro e il ministro dell’istruzione Giannini lo ha illustrato al G7 su educazione e ambiente a Tokyo. Prevede istituti aperti durante l’estate, per i giovani che restano a casa e che, inevitabilmente, finiscono a passare le giornate per strada. I ragazzi, non andranno a scuola per studiare, ma per fare sport, realizzare laboratori artistici, imparare musica e teatro. Speriamo proprio che si riesca a fare. Letizia L. Milano

IN ITALIA, come noto, le vacanze estive sono molto più lunghe rispetto ad altri Paesi europei, ma è anche vero che i nostri insegnanti sono tra i meno pagati. Vero altresì che nei mesi caldi, quando le scuole sono chiuse, per moltissimi bambini e ragazzi che non possono andare in vacanza l’alternativa è la strada. Da qui la proposta-provocazione del ministro che tuttavia inevitabilmente andrà incontro a perplessità e intoppi. Intendiamoci: chiedere agli insegnanti di dedicare alcune settimane dell’estate a questo progetto non è la fine del mondo, però le scuole devono essere aperte ed agibili, e dunque deve esservi una forte sinergia con le Amministrazioni comunali. Ancora, la proposta farà storcere il naso a molti docenti che solleveranno una serie di obiezioni di carattere organizzativo (obiezioni probabilmente motivate); ma le difficoltà dovrebbero costituire uno stimolo a trovare soluzioni adeguate. A scanso di equivoci, però, deve essere prima valorizzato adeguatamente il profilo professionale dei docenti, anche sul piano retributivo. [email protected]