Niente da fare, la Camera non riesce a decidere su un tema così sentito dall’opinione pubblica come quello della legittima difesa. La Lega cavalca le paure, anche comprensibili, della gente e vorrebbe che i cittadini si armassero, secondo la peggiore logica dell’occhio per occhio. In barba ai principi della civiltà giuridica. Gli altri partiti hanno paura che si scateni una sorta di giustizia fai-da-te. In mezzo, come al solito, ci sono i poveri cittadini ai quali nessuno sembra pensare… Angelo Feo, Milano

NON CI SONO dubbi che la proposta della Lega mirava ad accontentare «la pancia» del Paese sull’ondata degli ultimi tragici fatti di cronaca. Perché, al di là dell’emotività, è giusto che i cittadini abbiano il diritto a difendersi in caso di gravi aggressioni, soprattutto quando queste avvengono all’interno del proprio domicilio e davanti a figli minori. Questo diritto, però, non può essere esteso al punto da far passare il principio che una vita umana valga meno dei beni materiali che si vogliono tutelare. In poche parole, la legittima difesa non può scardinare il principio di proporzionalità tra il bene protetto e quello offeso. Non bisogna farsi prendere solo dalla passione e dalla rabbia (per altro giustificate), ma considerare bene ogni aspetto della questione, per non scadere nell’incoerenza (o nella polemica politica) e non ritrovarsi, fra qualche tempo, con migliaia di cittadini tramutati in sceriffi a tutela del proprio diritto alla proprietà e alla sicurezza. [email protected]