LE PREVISIONI lo avevano annunciato: il 2016 sarebbe stato un anno caldo. E gli ultimi dati rilasciati dalla Nasa sembrano confermarlo. Il mese di aprile ha battuto ogni record di sempre (da quando vengono registrati i dati), con un aumento di 1,11° C rispetto alla media delle temperature di aprile nel periodo 1951-1980. Cosa si aspetta per intervenire e prendere decisioni serie?

Mario Zanca, Milano

NELL’ATTESA di decarbonizzare l’economia e i consumi, la Terra appare sempre più come il grande malato. E a soffrirne maggiormente sono le nazioni più povere. Perché il prezzo più alto di un riscaldamento causato principalmente dai Paesi sviluppati lo pagheranno quelli già in difficoltà. E non è certo la prima volta che una piccola parte dell’umanità si avvantaggia della maggioranza, con il conto che continua a crescere. Così le conclusioni di Cop21 di Parigi sono come una foglia di fico davanti ad un gigante nudo. Gli effetti dei mutamenti climatici si stanno già manifestando in tutti i continenti e attraverso gli oceani. E il mondo, in molti casi, è ancora impreparato ad affrontare i rischi che derivano da un clima mutato. Gli avvertimenti sono tanto numerosi da valere tutti un titolo di giornale. Ma se non adotteremo politiche capaci di ottenere il doppio risultato della mitigazione e dell’adattamento, le conseguenze saranno veramente drammatiche.
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