Alessandro Farruggia

Roma, 1 dicembre 2018 _ I cambiamenti climatici avranno un impatto significativo sugli ecosistemi e sulla produzione agricola. Un mondo di 2 o tre gradi più caldo di quello attuale, il mondo che ci attende a fine secolo se non attueremo opportune strategie di mitigazione delle emisisoni di gas serra causate dall’uomo, sarà un mondo diverso. E potrebbe essere un mondo nel quale i pregiati tartufi diventeranno rarissimi e potrebbero addorittura scomparire. A sostenerlo è una ricerca pubblicata su Science of the Total Environment che alla vigilia dell’apertura della conferenza modiale sul clima di Katovice, la COP24, conferma che gli impatti del cambiamento climatico rischiano di cambiare molti aspetti della nostra vita. Incluse l’economia e la cultura.

“Il nostro nuovo studio  _ dice l’autore principale Paul Thomas, dell’Università di Stirling, Regno Unito _ prevede che, nello scenario più probabile di cambiamento climatico, la produzione europea di tartufo diminuirà tra il 78 e il 100% tra il 2071 e il 2100″. “Tuttavia _ dice il professor Thomas _ il declino può verificarsi con largo anticipo rispetto a questa data, se vengono presi in considerazione altri fattori del cambiamento climatico, come ondate di calore, incendi boschivi, eventi di siccità, parassiti e malattie”. Thomas, lavorando con i colleghi dell’Università di Cambridge, ha studiato i dati di 36 anni la produzione di tartufo mediterraneo in Francia, Spagna e Italia. Il team ha correlato i dati con le condizioni climatiche locali per valutare l’impatto del clima sulla produzione – e ha combinato i risultati con proiezioni di modelli climatici all’avanguardia per prevedere il probabile impatto del cambiamento climatico sulle rese di tartufo.E irisultati sono stati un campanello d’allarme per il settore. “Rischiamo _ conclude _ di perdere un’industria importante per l’economia, anche se la produzione potrà avvenire in altre aree, lontano dal Mediterraneo. Va anche notato che l’impatto socio-economico del previsto declino potrebbe essere sostanzialmente maggiore, dato che la raccolta dei tartufi e le attività correlate costituiscono una componente chiave della storia locale e dell’attività culturale”.

“Sebbene alcuni aspetti della biologia e dell’ecologia del tartufo siano stati recentemente chiariti _ dice l’abstract dello studio _  il ruolo dei fattori abiotici, ambientali e climatici nella produzione e nella maturazione dei loro corpi fruttiferi è ancora largamente sconosciuto. Sulla base di 36 anni di registrazione continua della produzione di tartufo mediterraneo, dimostriamo che la diminuzione delle precipitazioni estive e l’aumento delle temperature estive riducono significativamente la successiva raccolta invernale del fungo. Sulla base di proiezioni di modelli climatici all’avanguardia, prevediamo che un calo significativo del 78-100% della produzione di tartufo nell’Europa meridionale è probabile che si verifichi tra il 2071 e il 2100. Le ulteriori minacce di ondate di calore previste, incendi boschivi, attacchi di parassiti e malattie sono discusse insieme alle conseguenze socioeconomiche ed ecologiche di un futuro clima più caldo e secco. I nostri risultati sottolineano la necessità di svelare gli effetti diretti e indiretti del cambiamento climatico sul settore europeo del tartufo e sottolineano l’importanza di iniziative di conservazione a livello locale e internazionale”.