Gent.mo dr De Carlo,

leggo sempre con tanto interesse i Suoi articoli su “Il Resto del Carlino”
che ci fanno capire i problemi dell’America e che analizzano le questioni
economiche e politiche italiane.

Mi ha colpito tanto il fatto che
la sera dell’11 settembre a “Porta a Porta”, Bruno Vespa, in chiusura del
programma, nel ricordare l’anniversario dell’attacco alle torri gemelle,
ha
detto che la guerra Bin Laden l’ha vinta, perche’ dopo 10 anni l’America e’
in ginocchio, in quanto dopo l’attentato ha tentato di risorgere, ma l’enorme
quantita’ di denaro stampato ha fatto si’ che l’avidita’ delle Banche
emergesse
e cosi’ la crisi finanziaria, poi quella economica che si e’ riversata anche
nei
Paesi europei.

Quindi l’attentato non era solo una battaglia, era l’inizio di una guerra?
Una guerra che ha gia’ portato e portera’ miseria anche nel nostro amato
Paese?
La giustizia fatta con la morte di Bin Laden quindi non e’ bastata.
Anche Lei concorda con questa analisi?

Sperando di leggere la Sua preziosa opinione, grata per l’attenzione,
Le invio i piu’ sentiti ossequi.
Mirella Bianchi.
Bologna, 13 settembre 2012

*** *** ***

Contrariamente a ciò che credono molti, la maggior parte, io sono della opinione che bisogna ceare dei limiti: basta sussidi, basta immigrazione di musulmani negli Stati Uniti, basta studenti musulmani negli USA, basta tolleranza (é sufficiente quanta ne abbiamo avuto)….. adesso tocca a noi bruciare le loro bandiere, insomma che vadano in mona….

Saluti.

M.P. Milano

*** *** ***

Certo che è una guerra cara Signora. E’ una guerra contro le nostre democrazie, la nostra cultura, i nostri valori che sono universali non perché siano nostri ma perché sono l’espressione dei diritti di libertà e di pluralismo. Insomma tutto il contrario dell’Islam integralista.

Una guerra santa, ci ripetono i profeti di morte della Jihad. Questa guerra la stiamo perdendo, anche grazie al relativismo degli ignoranti, dei buonisti a oltranza, degli imbecilli irrecuperabili.
Guardi alla Libia. Quanto sta accadendo è il risultato di un concentrato di imbecillità. Imbecilli gli estremisti salafiti che hanno ucciso colui che per tutto il corso della rivolta anti-Gheddafi si era battuto al loro fianco e sul loro territorio, intercedendo in loro favore presso il governo americano.

Imbecilli i governi occidentali, con in testa Obama e Sarkozy, che nella primavera araba vedevano un’alba di democrazia. E fra questi – ahinoi! – rientra anche il governo italiano dell’epoca, sul quale premeva l’interventismo umanitario del nostro presidente della Repubblica.

Imbecille infine chi ora parla di episodi isolati e nega la tesi dello scontro di civiltà.

Quanto all’osservazione attribuita a Vespa, la penso alla stessa maniera. Gli attentati di undici anni fa a New York e Washington hanno dato all’America e all’Europa un colpo micidiale, dal quale sono scaturite gran parte delle difficoltà economiche che stiamo vivendo.

Non dimentichiamo che all’indomani dell’11 settembre 2001 l’economia mondiale rimase paralizzata per quasi un anno. Ne vennero fuori due guerre sanguinose e costose. Ne venne fuori la grande liquidità immessa sul mercato dalla Federal Reserve che intendeva contrastare la recessione in atto. Ne venne fuori il programma di sgravi fiscali dell’amministrazione Bush che aggravò il dissesto.
Ne vennero fuori infine le cause dello sconquasso finanziario dell’autunno 2008 dal quale – come sappiamo – America e Europa stentano a riprendersi.