Gentile signor De Carlo,
sono perfettamente in accordo con il suo articolo ” Il
gioco sporco di Teheran ” pubblicato oggi dalla Nazione giustamente in prima
pagina.
Quando l’America lanciò l’atomica su Hiroshima e Nagasaki, pur
consapevoli della sua potenza distruttiva, gli scienziati non ne avevano
pienamente chiare le conseguenze sugli esseri umani, ma oggi che sappiamo quali
sono gli effetti sugli esseri viventi , le pesanti ipoteche sulle generazioni a
venire, l’ambiente e le risorse per la vita, mi domando quale demoniaca
vanagloria si annidi negli uomini al potere in Iran per immaginare un
“sacrificio rituale globale” pur di distruggere Israele.

Spero che lei abbia
anche pienamente ragione sulla mia domanda precedente a riguardo dell’unità del
mondo arabo perché ,attraverso la mediazione di menti non del tutto asservite ,
gli stessi palestinesi si potrebbero rendere conto di essere manovrati a
distanza con cinismo e disinvoltura.

Raanan Gissin, ex consigliere politico di
Ariel Sharon, intervistato da Lorenzo Bianchi , dice che ” Gaza è oggi un tema
globale per il mondo musulmano per il quale è un simbolo di sfida e resistenza.
Questo rende le cose più difficili, ma l’Egitto ha di nuovo la volontà di
guidare il mondo arabo e vuole resuscitare la sua economia. ” Ed anche ”

Naturalmente sono necessarie anche rassicurazioni sul sostegno internazionale.
Potrebbero venire dai negoziati a tre con l’Egitto e gli Stati Uniti.
Vogliamo
avere la certezza che Gaza non sia più la base avanzata dell’Iran”.
Un inviato
speciale israeliano è sbarcato al Cairo con un jet privato ed è rimasto ieri in
colloqui riservati con gli egiziani per tutta la giornata.
John Mc Cain,
senatore repubblicano, ha sollecitato Obama a spendere il grande prestigio di
Bill Clinton in medio oriente e in Egitto c’è anche Ryad al Malki ministro di
Abu Mazen.
Auguriamoci che, come 50 anni fa a Cuba, la crisi renda gli uomini
consapevoli delle loro responsabilità e apra prospettive diverse dall’incubo
nucleare.
Saluti
Luisella Rech

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Il suo articolo è disgustoso e velleitario. Dimostra totalmente suo servilismo allo Stato più repressivo e infame del mondo.
Lei non parla del muro costruito illegalmente, di occupazione dei territori, dei prigionieri palestinesi sotto la tortura (l’unico Paese al mondo che istituzionamente è consentito la tortura che loro la chiamano pressione fisica), dell’esercito e del MUSAD che hanno aiutato i regimi più criminali
del Latinoamerica, dell’Africa, ecc…
Vi sta scrivendo uno che è un oppositore della repubblica Islamica dell’Iran. Però considero vergognoso e disonesto dare la colpa
all’IRAN e non all’Israele.
SICILIA

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Mi limito a rispondere ai due punti più polemici sollevati dall’anonimo lettore che suppongo – scriva dalla Sicilia.

1) – Il muro: è stato costruito per impedire l’ingresso e non l’uscita dai territori palestinesi. Quello di Berlino (quello sì, davvero vergognoso) serviva invece a impedire l’uscita e non l’ingresso, trasformando di fatto la Germania dell’est in una grande prigione.
C’è una bella differenza, mi pare.
Ogni Paese ha il diritto di difendere i propri confini. Come fanno ad esempio gli Stati Uniti al confine con il Texas per contrastare l’immigrazione clandestina. E come fanno molti altri Stati, dentro e fuori il Medio Oriente.

2) – Occupazione: la striscia di Gaza non è affatto occupata. Sette anni fa gli israeliani se ne andarono. Smantellarono ogni insediamento, ritirarono ogni soldato, evacuarono ogni ebreo.
Successivamente dichiararono che i confini di Gaza andavano considerati frontiera internazionale. Il che vuol dire che rinunciarono a ogni pretesa territoriale.
Di fatto consentirono la nascita del primo Stato palestinese. Non era mai accaduto nella storia moderna. Non al crollo dell’Impero Ottomano. Non durante l’occupazione dello stesso territorio da parte dell’Egitto, prima cioè che gli israeliani lo conquistassero nella guerra dei Sei Giorni (1967).