Gentile Dott. De Carlo,
sono sbalordito da quanto ha detto ieri il nostro presidente del Consiglio. Perché l’alternativa è: o sono stupido io o lo è lui.
Che senso ha dire: ora gli imprenditori non hanno più alibi?

Come lei ben sa Letta si riferiva al miliardo e mezzo di euro dedicato al riassorbimento (almeno parziale) della disoccupazione giovanile. Intento lodevole ma commento velleitario.

Possibile che non sappia che nessun imprenditore assumerà mai se non c’è lavoro? E per avere lavoro bisogna che il mercato ricominci a tirare, vale a dire bisogna che i consumi riprendano. Altrimenti i giovani neoassunti che cosa ci staranno a fare? Guarderanno il soffitto di capannoni desolatamente silenziosi?

Ecco, dove a mio parere, si rivela il ritardo culturale della sinistra italiana. Anche di quella moderata, alla quale il buon Letta appartiene. Vivono nel mondo delle nuvole.

Lei cosa ne pensa?
Buon lavoro (non faccio dell’ironia),
Amedeo Petrelli

*** *** ***

Penso quel che pensa lei. Letta è certamente una brava persona. E’ animato da tanta buona volontà. Ma la sua mezza anima democristiana lo porta a preferire i rinvii alle decisioni tempestive, nel solco della sciagurata politica dell’immobilismo così ben rappresentata nei decenni dal recente defunto e mai abbastanza deprecato Andreotti.

E la sua mezza anima socialista lo porta a dire delle sciocchezze come quella sul lavoro giovanile.
Anche lui – come i sindacalisti della Cgil – è convinto che il lavoro lo si possa creare per decreto?
E perché non affronta la madre di tutti i problemi, la spesa pubblica che andrebbe abbondantemente sforbiciata?

Che accade invece? All’orizzonte altre tasse. Il lento suicidio continua.