Dott. De Carlo,

dopo aver letto il suo articolo sul Resto del Carlino del 20/08/2012,  le invio la mia idea per ex. Bel Paese.



Mi chiamo Andrea Rossi, di professione sono un ingegnere civile, abito nel Comune di Bagni di Lucca, in Provincia di Lucca , vorrei esporre la mia idea per  far uscire l’ex bel paese dalla crisi economica, la soluzione è praticabile e attuabile in tempi rapidi, ma non credo che interessi ai nostri politici in quanto se il  nostro paese torna competitivo, probabilmente si potrebbe riformare il sistema politico- amministrativo, non interessa nemmeno agli altri paesi dell’Europa un’Italia competitiva in quanto probabilmente drenerebbe lavoro ad altri paesi.
La mia idea parte da un concetto semplice e banale, gli Italiani non dovrebbero comprare i Titoli del debito pubblico ma farseli semplicemente dare gratis, sembrerà stupido ma in realtà il debito pubblico proprio perché è pubblico è già nostro e quindi non si compra qualcosa che è già tuo, anche se, siamo da sempre stati abituati a comprarlo sotto forma di Bot, CCT…ecc in realtà questa è una di quelle operazioni assurde alle quali lo stato ci ha abituato.
Le farò un esempio semplice ma molto efficace, premetto che il valore dei titoli per funzionare dovrà essere più basso ad esempio di 100-1000 euro, con questo metodo sparirà anche il famoso spread in quanto non si deve andare più a chiedere a nessuno di comprare i nostri titoli di stato ( e quindi i nostri debiti) e sparirà anche il debito pubblico:
Il debito pubblico di ogni italiano   è di circa 30000 euro, ebbene   ad ogni cittadino Italiano  do un titolo di stato del valore di 30000 euro, con la particolarità che questo titolo può essere utilizzato come moneta, nell’ipotesi di acquistare un prodotto di equivalente valore e con l’Iva  al 20% ( so che iva è al 21% ma così sono più semplici i conti)  pagherò quindi 5000 euro di iva e 25000 prezzo merce per un totale di euro 30000, sul titolo sarà registrata l’operazione, al passaggio successivo saranno pagati altri 5000 euro di iva che vanno allo stato e così via, dopo sei passaggi 5000×6=30000 euro il debito dallo stato e passato al possessore del titolo, con altri sei passaggi il debito viene estinto ed il possessore può recarsi in Banca di italia od altro ente preposto e riscuotere    i 30000 euro, in sostanza quando le imposte pagate sono doppie del valore nominale del titolo, il debito è estinto ( 30000×2= 60000 euro).
Questo metodo inoltre è uno stimolo per l’economia Italiana in quanto il titolo può essere speso solo in Italia.
I vantaggi sono :
Le aziende lavorano
·
I dipendenti lavorano
·
Il reddito rimane in
· Italia
Le impresa lavorando pagheranno più tasse e quindi il debito pubblico sarà estinto in anticipo
·
Il debito pubblico sarà pagato lavorando ( questo è il modo normale di pagare i debiti)
·
Si ridurrà l’evasione in quanto vi è l’obbligo di indicare sul titolo i documenti fiscali relativi ai vari passaggi
·
· Si avrà un po’ di inflazione, ma questa è anche salutare per l’economia ed inoltre non è un problema dell’Italia, in quanto il compito di controllare  l’inflazione è della BCE ( ricordo che l’inflazione da consumi è salutare, quella causata dall’aumento delle tasse è dannosa).
Saluti                                                             

Ing. Andrea Rossi


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Dott. De Carlo,

nel Suo articolo indicato in oggetto Lei sostiene che non ci sono idee in questo ex Belpaese. Perchè non si fa un giro su internet? Di idee ce ne sono e la principale è uscire dall’euro e tornare alla lira ma stampandola NOI STATO  e non le banche, avvenimento aborrito sia dalle banche perchè non lucrerebbero più sia dalla Merkel perchè con la nostra moneta debole le nostre esportazioni volerebbero. Lei sa qualcosa del signoraggio bancario? Lei sa che le banche ci addebitano INGIUSTAMENTE il valore NOMINALE di quello che ci stampano come se i soldi fossero di loro proprietà solo perchè li stampano loro e non di chi se li suda lavorando? Se Lei fa stampare un libro a chi appartiene il suo libro, alla tipografia? O appartiene a Lei e Lei paga la tipografia per il lavoro della stampa? Possibile che Lei non sappia queste cose? Che il nostro debito in realtà non esisterebbe perchè questo sistema è un’invenzione degli usurai mondiali?  Possibile che Lei non sa che il MES farà cadere l’Europa in una dittatura peggiore di quella nazista? Lei ha letto il MES? Io sì e ne sono uscita tramortita a sapere che tempi ci stanno preparando. Lei sa cosè il trattato di Velsen e cosa comporta per gli europei la nuova Eurogendfor? Non ne ha paura? Perchè non si informa e ne parla nei suoi articoli sul Carlino? Perchè voi giornalisti siete sempre così arretrati e servili al potere? Sappiate che esiste internet e la gente impara un sacco di cose. La vostra banalità è compassionevole. Datevi una svegliata. Se non fosse per la cronaca locale è da quel dì che non comprerei più il carlino.

Lisetta Sperindei


Apprezzo che Lei mi abbia risposto. Sono d'accordo. 
Non seguo i blog su Internet e se per caso lì, 
invece, ne avesse già parlato,  sarebbe la triste conferma 
che giornali e tv o hanno il bavaglio 
o si autocensurano, a svantaggio di quella parte 
di popolazione, purtroppo tanta, 
che non va su Internet. Mi dispiace se l'ho offesa, 
forse ho esagerato, non è nelle mie abitudini 
ferire le persone  ma sono esasperata 
per i trattati che i nostri politici firmano 
sulle nostre teste senza che nessuno  
informi  la popolazione e gridi allo scandalo,
 trattandoci solo come popolo bue.  
Sono nonna di sei nipoti e, di fronte 
a questi fatti, il pensiero del loro futuro
mi angoscia veramente.
Lisetta Sperindei

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All’Ing. Rossi rispondo: è un’idea semplice e geniale,
ma dubito che sarà presa in considerazione 
dagli addetti ai lavori per il semplice motivo 
che sarà scambiata per il gioco delle tre carte. 
O delle sei, se preferisce. Lei ha ragione 
quando nota che se noi fossimo indebitati 
con noi stessi e non con l’estero 
non ci sarebbe alcuno spread e 
potremmo tenere sotto controllo 
i tassi d’interesse senza soggiacere 
ai diktat e ai capricci di una qualsiasi 
Merkel o alle imposizioni degli eurocrati di Bruxelles.

Esemplare il caso del Giappone.
Il Giappone ha un debito pubblico
che è il doppio di quello italiano, pari a 230 
per cento del pil. Ebbene si può rifinanziare 
a tassi quasi zero per due ragioni. 
La prima: la stragrande maggioranza 
dei titoli è in mani nipponiche. La seconda:
la sua banca centrale può stampare 
tutti gli yen che vuole (mentre come si sa
la Bce non può farlo), garantendo cioè
agli investitori la sicurezza del loro investimento.

Alla signora Sperindei dico: l’angoscia 
è un sentimento comprensibilissimo, 
ma serve solo ad accentuare la rabbia. 
Lo dimentichi per un momento e con ritrovata 
serenità dia un’occhiata restrospettiva 
alla storia d’Europa. Si renderà conto 
che è  finito un ciclo. Sino all’esplodere
della crisi finanziaria, l’Europa non aveva mai 
conosciuto un’epoca così lunga di pace e crescita. 
Quelli della mia generazione e – suppongo – 
anche della sua hanno goduto di tempi felici, 
di tempi nei quali ci eravamo abituati 
ad avere di più, sempre di più 
perché l’America e l’Europa (occidentale) 
erano al centro del benessere mondiale.

Sessant’anni di prosperità non si erano 
mai visti nel vecchio continente. 
Se penso ai miei genitori, passati 
attraverso due guerre mondiali, 
mi rendo conto di quanto mi sia andata bene.
Non sarà più così. L’America e l’Europa 
non sono più al centro del mondo. 
Hanno fornito alla Cina e al sud-est asiatico
la corda con cui ci stanno strangolando,
per rispolverare un’immagine di Lenin. 
E per quanti tagli di spesa, per quanti 
aumenti fiscali, per quanti risparmi 
possano fare non ci sarà verso 
che possano rilanciare la competitività 
della loro industria di base e riguadagnare
le quote di mercato.
Ecco perché il mercato ci punisce
e i tempi felici non ritorneranno più. Amen!