Harriet Tubman womenon20s

Harriet Tubman, eroina antischiavista Usa, sarà sulla banconota da 20 dollari

“Il posto di una donna è su una banconota” è lo slogan della campagna lanciata negli Stati Uniti dall’associazione non profit ‘Women on $20s’ che il 12 maggio 2015 presentò una petizione al presidente Barack Obama perchè istruisse il Segretario del Tesoro, Jacob Lew, a mettere in circolazione una cartamoneta da 20 dollari con l’immagine di una donna entro il 100esimo anniversario del suffragio concesso alle donne americane, che ricorre nel 2020 (in Italia si celebra quest’anno, invece, il 70esimo).
Nei giorni scorsi non solo il Segretario del Tesoro ha accettato di accelerare la stampa delle banconote da 20 per quella data, ma ha anche scelto di usare l’immagine di Harriet Tubman, colei che ottenne più voti nella campagna online lanciata da W20 e che portò 600 mila persone in 10 settimane tra marzo e maggio 2015 a scegliere online tra 15 candidate rappresentative della storia Usa, tra cui Eleanor Roosvelt, First lady impegnata sul fronte dei diritti civili, Rosa Parks, considerata la madre dei diritti civili dopo essere stata arrestata per non aver lasciato posto ad un bianco su un bus, e la suffragista Susan B.Anthony.
Tubman (1822 – 1913), una schiava fuggita e divenuta leader abolizionista, rischiò la vita per liberare dalla catene centinaia di schiavi, divenendo poi spia e scout dell’esercito dell’Unione. Si impegnò per l’educazione e la proprietà degli schiavi liberati del Sud, per il suffragio e l’eguaglianza delle donne: la ‘Generale Tubman”, quando morì, nel 1913, venne sepolta con gli onori militari.
In un primo momento il Tesoro americano aveva proposto di porre effigi femminili sulla banconote da 10 e da 5, di cui già era programmata la stampa, ma la onlus W20 si è opposta per più ragioni: il pezzo da 20 è quello più diffuso, distribuito anche dai bancomat, e oggi riporta la figura di Andrew Jackson, settimo presidente Usa, celebrato per i suoi successi militari e per aver fondato il partito Democratico ma noto anche per la rimozione di massa dei Nativi americani dalle loro terre, al fine di rinchiuderli nelle riserve, atto iniquo che portò alla morte di molti di essi. Una questione di equità di genere, dunque, ma anche razziale.
Ora W20 (www.womenon20s.org,) monitorerà che l’iter di questo ‘cambiamento epocale‘ sia rispettato nei tempi e nei modi: ha già detto no, ad esempio, alla condivisione fronte-retro sulla stessa banconota di una donna con un uomo, per virtuoso che possa essere: il valore simbolico della banconota da 20 dollari per i 100 anni da quando le donne americane, col voto, sono divenute cittadine effettive della nazione, ne sarebbe compromesso.
In Italia l’unica donna su una banconota fu Maria Montessori sul taglio da mille lire, diffuso in oltre due milioni di pezzi tra il 1990 e il 1998.
A quando un’effige femminile sulle banconote europee, magari su quella da 20 euro, con una donna rappresentativa per ciascuno degli stati aderenti? L’auspicio è di non dover attendere 30 anni.