HerStory_Editathon_2016Anche se l’origine della parola è greco-latina (historia) oggi il termine inglese ‘HIStory’, storia, è ‘riletto’ come la ‘storia di lui’ e le donne, stanche di non essere citate nei libri, hanno coniato il termine HERstory’, la ‘storia di lei’, per rimarcare la volontà di far emergere anche la presenza femminile nell’evoluzione umana.
La necessità di ‘correggere’ una narrazione in cui primeggia solo la figura maschile, è emersa anche nell’ambito di Wikipedia, l’enciclopedia online creata dagli utenti, con la nascita del progetto Wikidonne che si pone l’obiettivo di rimediare al gender-gap “incrementando la quantità e qualità di voci presenti su donne e tematiche femminili”, ma anche invogliando “più donne a scrivere testi per Wikipedia, dato che l’85% dei ‘contributori’, oggi è maschile”.
A chiamare tutte all’appello, venerdì 12 agosto, nell’ambito del 2016 International Youth Day, è May Hachem, wikipediana egiziana, fondatrice del WikiWomen Project, che promuove un evento su scala mondiale organizzato dalla comunità wikipediana e sostenuto dall’United Nations Women. L’iniziativa principale si terrà presso l’UNWomen Headquarter a New York dalle ore 9,30 alle 17.
In Italia la sessione collettiva virtuale di scrittura di voci, rilanciata in particolare dall’associazione Toponomastica Femminile, che già da tempo si batte perché alle donne che hanno fatto la storia nei campi più disparati (scienziate, letterate, artiste, filosofe, ecc.) siano intitolate strade e piazze (oggi le vie dedicate a donne sono in media, in Italia, solo l’8% e sono riferite per lo più a sante e madonne), si terrà in contemporanea con gli Usa: qui sarà dunque tra le 15,30 e le 23. E’ possibile creare nuove voci, ma anche migliorare, o tradurre da altra lingua, quelle esistenti: “Invito tutte a collaborare. Sarete guidate e seguite nella procedura di inserimento di nuove biografie femminili in Wikipedia. Oppure potete anche solo segnalarci sul gruppo Facebook di Toponomastica femminile figure assenti dall’enciclopedia che meriterebbero di esservi introdotte” è l’appello della presidente dell’associazione, Maria Pia Ercolini.