PAROLE SPARSE come i personaggi del presepio (massimo simbolo diaccoglienza per gli ultimi) e frasi significative dette in queste ore. Lette così, tutte di
un fiato, chissà se possono emanare un po’ di calore in
questo Natale ancora affannato dalla crisi e incatenato all’incertezza del domani.
Il cardinale arcivescovo Betori ha riaffermato il valore
della Bellezza che diffonde la nostra città invitando «a non
cedere all’individualismo» ma a guardare al bene comune
come valore universale, patrimonio di tutti.
Giovedì il sindaco Renzi, protagonista di una cavalcata
comunque esaltante alle primarie del centrosinistra, ha
contagiato col suo entusiasmo che non va mai in riserva la
città: «L’augurio è quello di non vivere il nuovo anno
all’insegna della paura ma all’insegna del coraggio, e di
non cedere alla cultura del conformismo».
Il filosofo Givone dice: «Firenze è una città che sprigionerà sempre pensiero».
Da Palermo mister Montella regala, con i ragazzi viola, a
Firenze il terzo posto e dice: «Questa squadra ha sicurezza,
coraggio, partecipazione. Puntiamo al massimo». Che ci
sia un filo comune? Intanto riscaldiamoci con queste
parole e regaliamo un sorriso, anche a noi stessi.