POTERE delle liberalizzazioni: i tassisti, sabato mattina, hanno incontrato il vicesindaco Nardella, l’amministratore di Palazzo Vecchio che aveva da tempo in mano la patata bollente (come quella sul mercato di San Lorenzo) delle licenze delle auto bianche da aumentare. Sembra paradossale, ma è così, ora che le volontà governative vogliono spogliare il Comune di potere e affidare tutto, pare, ad una autorità sopra le parti.
Nonostante questa inedita alleanza, le richieste che Palazzo Vecchio aveva fatto, molti mesi fa, alla categoria restano intatte nella loro giustezza. E ci si può augurare che questa fase di dibattito acceso possa portare ad un obiettivo assolutamente condivisibile: il taxi diventi davvero un servizio pubblico. Perché finora, con le tariffe applicate ogni giorno, è un servizio per chi proprio non ne può fare a meno oppure per chi può permetterselo. La svolta (tariffe più abbordabili e alla portata di tutti) potrebbe giovare anche ai tassisti di casa nostra, molti dei quali mandano avanti famiglie col loro lavoro in mezzo al traffico. Esempi? A bizzeffe. Via Santa Caterina d’Alessandria-stazione centrale 10 euro o piazza San Firenze- viale Giovane Italia 12 euro. Bastano? Firenze, è risaputo in tutta Italia, ha numero di licenze troppo basso (667). Perché deve essere così?