Aspettando il risorgimento del Rinascimento versione terzo millennio, Firenze accoglie a braccia aperte l’83esima edizione di Pitti Immagine. Una città che splende di Storia e Bellezza. E di ineguagliabile fascino esaltato dalla Moda di casa in riva d’Arno. Ma che aspetta, ormai da tempo, che la scintilla della ripartenza, da grande capitale internazionale, si accenda per un rilancio in grande stile. Non una città-meteora che fa parlare ogni tanto di sè e richiama al suo passato glorioso, ma una città che possa catalizzare l’attenzione, costantemente, per quello che fa, pensa, idea e realizza. Un modello di mix vituoso tra tradizione e creatività, tra cuore e testa, tra architettura da libri di storia dell’arte e ristrutturazione ‘rivoluzionaria’ degli spazi industriali, e non solo, dismessi.

Il motore dell’entusiasmo Firenze lo ha in casa, proprio ora che ha ribadito l’intenzione di restare a fare il sindaco a tempo pieno: Matteo Renzi. Non solo primo cittadino, ma personaggio che ha varcato i confini nazionali (esaltanti articoli dal New York Times al Guardian al Financial Times) e che per 2012 in Italia è stato identificato politico dell’anno dal sondaggio di Demopolis. Adesso Firenze (e il suo sindaco) è attesa alla prova dei fatti e della capicità di sapersi proiettare nel futuro davvero. E la ripartenza non ci può essere se non si dà una svolta. In primo luogo alle scelte infrastrutturali. A partire proprio dalla Fortezza da Basso che ospita in questi giorni oltre 1000 marchi di abbigliamento maschile di cui quasi 400 provenienti dall’estero (oltre a Pitti Woman). Lo spazio fieristico ha stringente necessità che le promesse fatte (investimenti istituzionali) si concretizzino finalmente per migliorare sensibilmente l’offerta al fine di rispondere efficacemente alle rinnovate esigenze del mercato. E poi la città deve liberarsi dalla morsa del traffico. Ecco che la tramvia, con le nuove linee 2 e 3, non è più rinviabile: da febbraio esame di ’tenuta’ per la partenza dei cantieri. Poi c’è il sottoattraversamento ferroviario dell’Alta velocità che nel 2013 dovrebbe decollare come le scelte per il potenziamento aeroportuale. La città deve definire il destino di tanti luoghi ‘fantasma’ a partire dalla Manifattura Tabacchi mentre le Grandi Cascine, modello Central park, sono ancora sulla carta come il completamento definitivo della sfida del nuovo Teatro dell’Opera. Ma dalla sua Firenze ha le radici della Bellezza. Qui lo scenario cittadino crea di per sè ‘eventi’ (basti pensare alla maxi Croce di Paladino per la biennale di Florens). Come avviene per Pitti, miscela di genialità e imprenditoria. Aspettando, come ha detto il critico d’arte Philippe Daverio, il risorgimento del Rinascimento. Che verrà.