«Se i senatori 5 Stelle votassero no all’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini in Giunta, non esisterebbe più il M5S». Luigi Gallo, presidente della commissione Cultura della Camera, è uno degli stellati ortodossi, vicino alle posizioni del presidente della Camera Roberto Fico. 
È d’accordo con la sua collega Paola Nugnes che ha detto di essere pronta a mollare in caso di voto negativo? 
«Salvini dev’essere processato, noi siamo sempre stati contro i privilegi della Casta. Votare no significherebbe fare un’inversione a ‘U’ rispetto ai nostri principi. Si disconoscerebbe il Movimento stesso».
Il caso di Salvini, dicono alcuni parlamentari stellati, è un po’ particolare…
«Il M5S ha sempre pensato che chiunque dovesse essere giudicato, indipendentemente dal ruolo che ricopre. Non è che possiamo votare sì per sei anni di fila e poi no quando ci troviamo di fronte a un membro del governo».
Così vi accuserebbero di ‘doppia morale’…
«Non ci devono essere discrimini. Qui non siamo di fronte a una questione politica, sui cui si può essere d’accordo o contrari. Salvini ha rispettato la legge? Bene, i giudici lo stabiliranno. Non è che la politica può sostituirsi alla giustizia, altrimenti…».
Altrimenti?
«Altrimenti finisce come con i governi Berlusconi. Quando al governo c’è il Movimento 5 Stelle non può succedere».
La Lega insiste dicendo che votare contro Salvini significa votare contro il governo. 
«Non capisco questa impostazione. Se il ministro dell’Interno è convinto di aver rispettato la legge, il processo finirà con un nulla di fatto».
Ma qual è la linea dei senatori stellati in Giunta? 
«Hanno detto che stanno studiando le carte, ma è chiaro che il nostro indirizzo è quello di votare sì, anche perché è un principio che non abbiamo mai contraddetto».
La linea del governo sui migranti la condivide? 
«Non è che nel Movimento ci sono diverse sensibilità. Inviterei tutti a leggere il programma del M5S prima delle elezioni…».
Intervista pubblicata su QN il 31 gennaio 2019
Rosalba Carbutti