Luca Zaia e Roberto Maroni

Due cose, due, sul referendum sull’autonomia di Lombardia e Veneto. Trattasi di Regioni ricche, dove si produce il 35% del Pil italiano. Ergo, dal punto di vista dei lombardi e dei veneti, una maggiore autonomia (soprattutto fiscale) sarebbe una manna dal cielo. E le altre Regioni? Potrebbero sentirsi legittimate a fare lo stesso, con altrettanti referendum modello Lombardia e Veneto. Ma chi ha più autonomia fiscale, ma anche su altre materie che, altrimenti sarebbero di competenza dello Stato, come se la passano? Pensiamo alle 5 Regioni a Statuto speciale. Da un’inchiesta che feci su QN (qui il link) vennero fuori non poche distorsioni, privilegi e casi limite. In Sicilia c’è una giungla di partecipate con 7mila dipendenti e molte di queste in profondo rosso, una pletora di dipendenti pubblici (15-20mila), vitalizi che risalgono al 1947 ed ex deputati dell’Assemblea regionale siciliana che prendono 2mila euro di vitalizio per appena 5 sedute.  Ma anche in Trentino-Alto Adige, regione che, si sa, virtuosissima, ci sono privilegi duri a morire, consiglieri con retribuzioni altissime e vitalizi milionari. La Valle d’Aosta, nonostante le piccole dimensioni,  ha 11.519 dipendenti pubblici, con una percentuale di dipendenti in rapporto agli abitanti secondo Impresa Lavoro, maggiore della Francia. Poi c’è il Friuli Venezia Giulia che ha cinque ‘regionali’ ogni mille residenti, meno di Trentino Alto-Adige e Valle d’Aosta, ma tantissimi di più rispetto al Veneto che di dipendenti regionali ne conta 0,81 ogni mille residenti (in Lombardia, 0,50). Infine, la Sardegna che, oltre a penare per il disavanzo sanitario, ‘vanta’ il caso di miss vitalizio: l’ex presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Claudia Lombardo, figlia dell’ex consigliere socialista poi passato con Forza Italia, Salvatore, che è andata in pensione a soli 41 anni con un vitalizio di  5.100 euro al mese. Siamo sicuri che sia questa la strada da percorrere? Al di là dei singoli casi, il tema vero è quello della solidarietà. Che serve. Nella vita di tutti i giorni, ma anche a livello di Stato nazionale. Perché se le regioni ricche e virtuose diventano autonome, trattenendosi parte del gettito fiscale residuo (e solo per Lombardia e Veneto si parla di 44-74 miliardi a seconda delle stime), a rischiare è tutto il Paese.

Rosalba Carbutti

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