Io, personalmente, non me l’aspettavo, ma c’è ancora chi, va allo spazio giovani, e chiede se si rimane ciechi masturbandosi… non è fantasia, è realtà. Pare assurdo? Sì. Ma è così.

Giovani e sesso, generazione web bocciata in amore

Le ricerche scientifiche rivelano l’ignoranza in materia sessuale dei teenager: navigano sui siti porno ma non conoscono i metodi di contraccezione. Boom della pillola del giorno dopo e dei 5 giorni dopo

Qui, la mia inchiesta su giovani, sesso, contraccezione e contraccezione d’emergenza. 

Intervista a Paola Marmocchi, spazio giovani Ausl Bologna
«Ma con la masturbazione si diventa ciechi? La pillola anticoncezionale protegge dall’Aids?».
Libertà sessuale e pornografia a portata di smartphone, ma alcune domande anche nel 2018 resistono. Lo conferma Paola Marmocchi (nella foto), psicologa e psicoterapeuta, che coordina lo Spazio giovani dell’Ausl di Bologna, nato all’interno dei consultori. Uno «spazio», appunto, dedicato agli adolescenti che qui possono fare tutte le domande del mondo su sessualità, dinamiche relazionali, amore e dintorni, senza prendere appuntamento. Dove ragazze e ragazzi possono essere ‘accompagnati’ nell’uso della contraccezione.
Dottoressa, gli adolescenti sono davvero così ‘ignoranti’ in tema di sesso?
«Purtroppo sì. Magari ti chiedono informazioni su assurde pratiche sessuali, viste sul web, di cui neanche io sono a conoscenza, ma poi ignorano che la pillola anticoncezionale non protegge da malattie sessualmente trasmissibili».
Come mai?
«Beh, oggi l’accesso alla pornografia è facilissimo, e molti ragazzini pensano che la sessualità sia quella che vedono sul pc. Questo provoca danni, soprattutto quando questo tipo di informazioni ce l’ha chi è ancora troppo giovane e magari fa l’amore la prima volta a 13-14 anni…».
Qual è l’identikit dell’adolescente che viene da voi?
«Ci sono tante ragazze che vengono da sole, con le amiche a volte con la mamma. Ultimamente si vedono anche ragazze straniere (il 17%) e tante coppie… La presenza maschile è importante, per questo ora nel nosrro spazio giovani c’è anche l’andrologo».
Cosa le chiedono questi ragazzini?
«I maschi parlano molto di masturbazione e pornografia, per le femmine, invece, questi temi sono tabù e preferiscono concentrarsi sul significato di relazione, innamoramento etc…».
Poi chiederanno anche la pillola del giorno dopo o dei 5 giorni dopo…
«Sì, certo. Noi gliela diamo (per le minorenni serve la prescrizione medica, ndr), ma il nostro obiettivo è sensibilizzare ragazze e ragazzi all’uso di una contraccezione consona, che non sia d’emergenza».
Oggi l’età della prima volta si è abbassata?
«La media è 16-17 anni, ma c’è circa un 20% che inizia prima, già a 14 anni. Ed è questa la fascia più fragile, quella che viene chiamata ‘multirischio’».
Che cosa intende per multirischio?
«Giovanissimi che prendono rischi nel fare sesso senza precauzioni, nel correre in motorino, nel bere alcol, nel fare uso di sostanze…».
Che cosa fare per evitarlo?
«Il nostro progetto W l’Amore ha coinvolto 10mila adolescenti. L’obiettivo è fare educazione alla sessualità e all’affettività con ragazzi, genitori e insegnanti. In più l’Emilia-Romagna è pioniera: dal 1° gennaio la contraccezione per gli under 26 è gratuita».
W l’amore ha creato anche qualche polemica quando si è toccato il tema del ‘gender’…
«Sì, ma nella quasi totalità, direi un 95-98%, genitori e insegnanti hanno approvato la nostra iniziativa».

Intervista a Livia Cadei, Confederazione consultori d’ispirazione cristiana

«Educare alla sessualità, senza prescindere dall’affettività». È questo l’obiettivo della confederazione dei consultori d’ispirazione cristiana (circa 200), una delle tante realtà del Forum delle associazioni familiari. «I ragazzi – spiega Livia Cadei, presidente della commissione scientifica della Confederazione e docente di Pedagogia all’università Cattolica di Milano – vengono da noi e ci chiedono che cos’è l’amore, come si fa a rimanere insieme e dare un valore al sesso… Non bastano le informazioni che hanno da amici e social: noi cerchiamo di dare un senso alla sessualità». Nei consultori di ispirazione cristiana non viene data la pillola del giorno dopo e o dei 5 giorni dopo perché – spiega Cadei – «la contraccezione d’emergenza è sintomo di una scarsa educazione sessuale. I giovani andiamo a cercarceli con iniziative e incontri anche con genitori e insegnanti, per una vera educazione all’affettività».

Inchiesta pubblicata su QN il 12 febbraio 2018

Twitter: @rosalbacarbutti

 E’ questione di cuore è anche su Facebook

 Ps: Per chi volesse leggere i vecchi post, clicchi qui: http://club.quotidiano.net/carbutti