Essendo di origine siciliana, per chiarire quanto sta accadendo un’autorevole fonte della Farnesina usa il verbo “mascariare”. Significa tingere col carbone, sporcare, imbrattare: nel gergo mafioso, ledere intenzionalmente la reputazione di qualcuno. E’ questo che, secondo la nostra fonte, secondo diversi osservatori solitamente ben informati e secondo chi si occupa di intelligence internazionale, stanno facendo gli Stati Uniti con Putin. “Ma prima ancora l’hanno fatto con la Merkel”, dice la fonte. E lo dice col tono pigro di chi sostiene l’ovvio. Col doping-gate sarebbe stato dunque “mascariato” il presidente russo e col diesel-gate la cancelliera tedesca. Cominciamo dal primo. Che gli atleti russi abusino del doping è cosa nota. Come è noto che ne abusano singolarmente molti atleti di altri paesi e massicciamente i cinesi. La notizia è vera, ma è verosimile che l’Agenzia mondiale antidoping (Wada) l’abbia diffusa ora e con gran clamore per ragioni politiche. Il motivo? Il fatto che Putin sia diventato un alleato imprescindibile nella crisi siriana ha spiazzato l’amministrazione Obama: anni di demonizzazione dello zar russo per ragioni geopolitiche ed energetiche sono stati vanificati da uno stato di necessità internazionale. Metterlo in mora sullo sport, da sempre elemento della politica di potenza, sarebbe dunque un modo per indurlo a più miti consigli e per confermare l’opinione pubblica nella convinzione che dei russi non c’è da fidarsi. Così la vedono alla Farnesina, così la pensano autorevoli osservatori, così legge i fatti chi in Italia si occupa di intelligence internazionale. Sono gli stessi che nel diesel-gate hanno visto l’intenzione statunitense di dare un segnale a frau Merkel. Alla cancelliera tedesca si rimprovera la politica del rigore, che comprimendo l’economia europea contrae un mercato la cui crescita andrebbe invece a beneficio dei conti d’oltreoceano. Anche in questo caso la notizia è vera, ma è verosimile che l’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Epa) creata nel ’70 dal presidente americano Nixon l’abbia diffusa ora e con gran clamore per ragioni politiche: mascariare la Merkel, ledendo di conseguenza il mito (in verità cadente) del rigore e dell’affidabilità tedeschi. Non c’è infatti esperto del settore che non sapesse che Volkswagen manometteva i dati sulle emissioni. E come Volkswagen pare lo facessero, e tutt’ora lo facciano, in molti. Ma lo “scandalo” ha toccato solo la casa automobilistica teutonica, su cui si è vistosamente accanito il Dipartimento di giustizia americano.

Tempo addietro, il presidente Obama ebbe a dire che il compito degli Stati Uniti era quello di “dettare al mondo le regole del XXI secolo”. Non essendoci riuscito con la politica, secondo molti sta provando a rimediare con l’intelligence. E l’intelligence, come la mafia, per prima cosa “mascaria” il nemico.