Sono andata a riprendere dalla vecchia edizione del mio blog questo post, scritto nel 2009. Era il mio primo articolo on line sul Pilates. E’ un post che amo moltissimo e  ve lo voglio riproporre alla luce dei messaggi diretti che ho ricevuto su Fb dopo l’ultimo articolo scritto. Eccolo, dunque, dopo quasi tre anni.

“Amo lo sport. Nel senso di scrivere di sport e di guardarlo. Il massimo della libidine è guardare lo sport sul divano di casa, con tanto di biscotti al cioccolato a fianco.

Non sono mai stata una sportiva praticante, neanche da giovane. O meglio, sono stata una scarsa giocatrice di pallavolo causa altezza (sono un tappetto). Il mio sogno era giocare a pallone, da vero maschiaccio, ma ai tempi miei e dei dinosauri era didiscevole per un ragazzetta di buona famiglia praticare il football.

Madre natura però mi aveva dotato di un’elasticità fisica e muscolare non indifferente. Avete presente quelle bimbette antipatiche che nell’ora di ginanstica entrano in palestra, fanno due piegamenti, tre spaccate senza alcuna fatica ed incantano l’insegnante? Beh, io ero di una quelle. La mia agilità ed il fatto di giocare nella nazionale di volley del Liceo mi garantivano il 10 in pagella . L’ultima volta che avevo fatto attività fisica Jane Fonda era al suo primo matrimonio e gli anni 80′ impazzavano. Così ho vissuto di rendita: magra, androgina, ma flaccida. Fino alla svolta epocale di un anno e mezzo fa.

Nel giro di poco tempo avevo perduto mio padre, il mio migliore amico e mio fratello. Una mazzata dietro l’altra da non augurare neanche al peggiore dei nemici. Così o finivo sotto psicofarmaci o seguivo il consiglio di un mio carissimo amico: ” Grazia, perchè non provi a seguire un corso di Pilates? La mia morosa ha il tuo stesso fisico e sugli addominali ha la tartaruga”.

Peccato che la morosa in questione avesse quegli 8-10-15 anni meno e che nella mia beata ignoranza non sapessi chi fosse Joseph Pilates. Anzi, che questa ginnastica fosse di moda non poteva interessarmi per nulla.

Presa dalla disperazione e dalla voglia di cambiare vita (oltre al colore dei capelli), ho deciso di lanciarmi e di andare ad informarmi su sto’ benedetto Pilates. Prima scelta: no a palestre da snob vicino a casa o al posto di lavoro.

Così mi sono diretta verso la palestra di un collaboratore del Carlino, Andrea, per sentirmi meno spaesata con la mia tuta e le mie scarpe Nike di 15 anni fa, ma che fanno molto vintage.

La mia fama di donna pigra e per nulla tonica mi aveva preceduto: “Falle un pass per tre volte, tanto la Grazia molla subito e se ne va”, aveva detto Andrea ad una delle sue segretaria.

Invece ho sorpreso tutti, me compresa, e faccio Pilates 3-4-5 volte alla settimana. Questa è la mia storia. Non voglio insegnare nulla a nessuno, ma come recita il titolo di questo blog “Non è mai troppo tardi” per iniziare una nuova vita.

Pilates non è una semplice ginnastica o attività fisica, è una filosofia di vita vera e propria.

Ma questo è solo l’inizio della storia”.

Così scrivevo quasi tre anni fa, 2009. Il resto lo sapete: mi sto preparando per diventare Pilates Master Teacher della Fif (federazione italiana fitness), ma questa è un’altra storia. C’è sempre una speranza, basta crederci.