La memoria è futuro, non passato. Vent’anni fa, il 19 settembre 1995, se ne andava Vincenzo Muccioli, padre della comunità di San Patrignano. Avrà commesso qualche errore, ma il saldo dell’omone di Coriano è positivo. Sanpa ha salvato e continua a salvare migliaia di vite di ragazzi che altrimenti la darebbero vinta alla droga.

In questi giorni Sanpa celebra Muccioli e gli ha anche dedicato una canzone. Non c’è bisogno di tanta retorica per ricordare Vincenzo Muccioli. Andate a San Patrignano, il patrimonio che ha lasciato è la vita stessa della comunità. Sulla collina oggi c’è voglia di vivere e di insegnare ai ragazzi che inciampano nella droga che si può ricominciare. Alzi la voce Sanpa e continui a urlare ai pifferai delle droghe leggere che non esistono stupefacenti buoni e stupefacenti cattivi. Bisogna starne alla larga, punto e basta. Entrare è facile, uscire è difficile.

Molti ci riescono, molti ci lasciano l’anima e la vita. Una ricerca della Doxa commissionata da San Patrignano rileva che oggi nelle dieci emergenze nazionali la droga è percepita dalla società come al decimo posto, come se fosse una emergenza digerita, archiviata. Preoccupa più il bullismo. Un disastro a cui si è fatta l’abitudine. Ma alla morte non dobbiamo abituarci. Il Dipartimento per le politiche antidroga del governo ha rilevato 450 nuove sostanze messe sul mercato. Non dobbiamo allarmarci? L’attenzione va tenuta alta non solo quando muore una ragazzo di ecstasy al Cocoricò, come è accaduto l’estate scorsa. Molti altri scompaiono ogni giorno in silenzio, senza musica assordante, senza luci sulla pista. Ragazzi di Sanpa cantate tutti in coro la canzone dedicata Vincenzo Muccioli, alzate la voce perchè dalla collina di Coriano vi sentano in tutta Italia.

Beppe Boni