Trenitalia nega un rimborso di 34 euro ad una pendolare marchigiana che aveva lo chiesto per due treni soppressi e l’Authority dei trasporti multa la società che dovrà pagare 666 euro. Trenitalia viene sanzionata per due motivi: la mancata risposta al reclamo della signora entro un mese e la mancata informazione sui treni e nelle stazioni dei dati considerati utili per contattatare l’Authority stessa. E’ la prima volta che accade e quindi si tratta di una sanzione – simbolo. E’ difficilissimo infatti vedere riconosciuto il diritto, e il danno, di un cittadino. Adesso, altra anomalia, Federconsumatori dovrà darsi da fare per recuperare il risarcimento della pendolare. Che invece ne ha diritto. Stranezze.

Ci vorrebbe però un’authority che punisse davvero e spesso gli enti pubblici quando i cittadini subiscono angherie. Quante volte tutti noi subiamo ritardi, mancate risposte, silenzi, disservizi senza poter far nulla e senza avere soddisfazione? Qui il cittadino è indifeso a meno che non dia il via a procedimenti civili o richieste dirette che rischiano il più delle volte di perdersi nel nulla. Giusto? No scandaloso.

Trenitalia è un caso a parte ma questa vicenda dimostra che che qualche volta il singolo può farcela. La pubblica amministrazione è un Moloch difficile da combattere perchè ha sempre ragione. Se passo col rosso devo pagare la multa subito. Se invece una pratica amministrativa che mi riguarda subisce ritardi e disservizi nessun ente nè il singolo funzionario paga mai. Bisogna invertire la tendenza.