I furti e le truffe ai danni degli anziani sono i reati più odiosi che esistano ma non vengono puniti come tali. Pene spesso leggere, niente carcere, risarcimenti scarsi.

Due donne con la complicità di quattro uomini hanno messo a segno 70 furti in abitazione ai danni di anziani imperversando in Emilia Romagna, Marche, Lazio e Umbria. Una banda che agiva in modo scientifico ripulendo le case dei poveretti senza pietà. Via gioielli, orologi, suppellettili ma anche i pochi risparmi che qualcuno teneva banalmente nel cassetto. Si sono portati via 200mila euro. Bravi i carabinieri delle Marche, a Fabriano, che li hanno individuati.

Se improvvisassimo un sondaggio su una possibile punizione per ladri di questo genere non potremmo pubblicarne il risultato Immagino proposte molto forti..

Tutti e quattro i giannizzeri del furto sono stati denunciati a piede libero. Lecito, la legge lo permette. Quando e se ci sarà una condanna finiranno in carcere? Speriamo, ma è meglio non scommettere. Spesso carabinieri e polizia lamentano che per i ladri seriali c’è poco da fare: li arresti e li ritrovi in azione nel giro di breve tempo. I cavailli della legge spesso li favoriscono.

Che fare? Difficile indicare una strada senza scadere nel giustizialismo a tutti i costi. Basterebbe però istruire un processo velocemente, condannare questa banda di imbecilli e infine  farli stare davvero in carcere. Come pena accessoria consiglierei un bel periodo di assistenza gratuita in una struttura per anziani oppure una attività retribuita ma con l’intero ricavato da devolvere ad una struttura protetta. Dieci ore al giorno con libertà (vigilata) solo alla domenica. Ma  in casi di emergenza  meglio farli lavorare sette giorni su sette.

Beppe Boni