Beppe Boni
IL CLAN dei Casamonica col funerale show e relativo lancio di fiori dal cielo ha dimostrato indirettamente che un velivolo può violare la rotta dichiarata senza essere intercettato. E quindi sorgono alcune domande. A chi tocca la sicurezza dei cieli? Un elicottero qualsiasi può diventare un pericolo? I vertici dell’Aeronautica specificano che la distinzione madre è fra traffico civile e traffico militare, due scenari diversi che in condizioni normali e non di crisi, solo in casi specifici, si incrociano nei controlli e nell’allarme. Chi controlla dunque un elicottero che sorvola città come Roma o Milano? L’Arma azzurra spiega che in condizioni normali il traffico civile è monitorato da organismi specifici autogestiti. In sostanza è l’Enav che si preoccupa di autorizzare il piano di volo e la sua esecuzione. Nel caso specifico l’elicottero, partito da Terzigno di Napoli, ha comunicato che il volo sarebbe terminato all’ aviosuperficie Romanina. E invece ha deviato, privo di autorizzazione, per il lancio di fiori, una scelta di cui il pilota è responsabile soprattutto perchè si tratta di un cosiddetto volo a vista. E infatti è già stata sospesa la sua licenza. Nelle grandi città ci sono settori specifici nel volo civile che controllano l’avvicinamento, la rotta, l’atterraggio in pista sia per il volo a vista, sia per il volo strumentale.

Però qui il velivolo ha deviato sfilandosi dalla rete dei controlli. La deviazione, viste le distanze in cielo, forse è stata marginale e quindi è successo quel che è successo. Possibile che nessuno se ne sia accorto o che, in pura teoria, l’elicottero sai stato coperto da un cono d’ombra che ha beffato il radar. Viene da chiedersi se le autorità militari in questi casi possono fiutare direttamente il pericolo. Sono piani diversi, spiegano dall’Aeronautica per bocca del colonnello Urbano Floreani, dell’ufficio relazioni esterne. E se il velivolo dello show fosse invece stato pilotato da terroristi? Chi se ne sarebbe accorto? Si torna al punto di partenza: le autorità civili hanno il controllo dei piani di volo di loro competenza. Gli organismi militari verificano direttamente i voli con le stellette e intervengono sull’altro fronteo in caso di richiesta specifica: un aereo di cui si perdono le tracce o che esce dalla rotta, un velivolo non identificato.
MA SE compare sui radar una traccia non identificata l’emergenza militare è automatica. In realtà l’Aeronautica dal Centro Operazioni aeree di Poggio Renatico, comandato dal generale Roberto Nordio, è in grado di monitorare sull’Italia e anche nell’area europea della Nato tutto il traffico in cielo. Solo in caso di richiesta specifica delle autorità civili interviene l’Aeronautica. Da Poggio Renatico il comandante è in grado, in caso di allarme, di fare alzare in volo in pochi minuti i caccia dalle basi di Grosseto, Gioia del colle e Trapani. Ovvio, sottolinea il colonnello Floreani, che deve sussistere una situazione di potenziale pericolo sul territorio nazionale. Ma in Europa c’è anche l’ombrello della Nato gestito da un centro specifico in Spagna. Se l’allarme scatta nella zona dell’alleanza allora parte lo scambio di informazioni fra Paesi e si decide che aerei far alzare in volo. Tutt’ altro scenario, però rispetto, ai fiori del boss.