Di Lorenzo Bianchi

Il 23 aprile  sono scattate le manette ai polsi del viceministro russo della difesa Timur Vadimovich Ivanov. E’ accusato di aver intascato tangenti, ha scritto su “Telegram”  il Comitato investigativo della Federazione. Ivanov rischia una multa salata o dieci anni di carcere. L’alto ufficiale era stato colpito dalle sanzioni dell’Unione Europea perché è il responsabile della costruzione di strutture militari. Nel 2022 è stato al centro di un’indagine della Fondazione anticorruzione di Aleksei Naval’nyj . Di recente avrebbe supervisionato i progetti di ricostruzione di Mariupol caduta sotto il controllo di Mosca dopo mesi di assedio. Nella stessa giornata il ministro della difesa russo Serghei Shoigu ha annunciato che la Russia “aumenterà l’intensità” dei suoi bombardamenti anche “sui depositi di armi provenienti dall’Occidente”, dopo lo sblocco nel Congresso americano del nuovo pacchetto di aiuti da 61 miliardi di dollari. Dopo aver parlato con Joe Biden, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto di aver avuto dal capo della Casa Bianca l’assicurazione che tra le armi che verranno consegnate a Kiev figurano i missili balistici Atacms, con una gittata fino a 300 chilometri. E la Gran Bretagna ha annunciato il maggiore pacchetto singolo di aiuti militari all’Ucraina, che comprende nuovi fondi per 500 milioni di sterline (580 milioni di euro) e forniture di armamenti, tra i quali 1.600 missili e quattro milioni di munizioni.

Gli alleati occidentali non possono tuttavia aiutare Kiev a risolvere quello che gran parte degli osservatori indica come il problema più grave: la carenza di uomini, mentre le forze russe continuano la loro lenta avanzata nella regione del Donbass in direzione ovest. Un segnale in questo senso è stato l’annuncio del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba sulla sospensione della fornitura dei servizi consolari agli uomini in età militare che per evitare di essere mandati al fronte sono fuggiti o, trovandosi già all’estero, non hanno voluto rientrare. Tenuto conto di questa situazione, risulta chiara l’importanza che i dati sui caduti rivestono per il morale degli eserciti in campo, e quindi le differenze enormi nelle notizie diffuse al riguardo dalle parti, a volte contraddittorie. Se Shoigu ha appunto parlato di quasi 500.000 ucraini eliminati – presumibilmente tra morti e feriti gravi – una cifra simile era stata fornita recentemente dallo Stato maggiore di Kiev riguardo alle perdite russe, vale a dire 450.000 soldati. Lo scorso febbraio Zelensky ha invece parlato di 180.000 russi uccisi, ammettendo la morte di 31.000 ucraini. Già nell’agosto dell’anno scorso funzionari americani avevano invece parlato di 70.000 ucraini uccisi. Mentre una recente inchiesta di Bbc Russia e del gruppo media indipendenti Mediazona ha stimato in 50.000 i russi morti, a cui vanno aggiunti 23.400 soldati provenienti dai territori controllati da Mosca nelle regioni di Donetsk e Lugansk annessi alla Russia. Si registrano intanto nuove vittime tra i civili per i bombardamenti da entrambe le parti. Il governatore della regione ucraina di Kherson ha detto che una donna è stata uccisa in un attacco russo su un villaggio. Kharkiv, nell’Ucraina nord-orientale, dove ieri era stata abbattuta la torre della televisione ha subito nuovi raid di Mosca. I russi fanno invece sapere che tre persone sono state ferite in un attacco di droni ucraini a Shebekino, nella regione russa di confine di Belgorod.

Diciassette morti a Chernihiv e sessanta feriti. La città dell’Ucraina è stata colpita da tre missili Iskander russi. “Questa mattina in Ucraina – ha detto il presidente Volodymyr Zelenski partecipando in videoconferenza al vertice dell’Unione Europea – è cominciato un altro attacco terroristico russo. Hanno colpito la nostra città di Chernihiv. Missili da crociera contro edifici civili. Molte case e un ospedale sono stati danneggiati, un albergo è stato completamente distrutto. C’erano persone sotto le macerie. In totale, più di 60 sono rimaste ferite, compresi i bambini. Purtroppo, 17 sono state uccise.

 L’intelligence militare ucraina (in sigla Gur) ha rivendicato l’incendio della nave portamissili russa ‘Serpukhov’, ancorata a Baltijsk nell’exclave di Kaliningrad incastonata tra Polonia e Lituania. Parlando al quotidiano in lingua inglese della capitale “Kyiv Post”, una fonte dello spionaggio militare ucraino  fa sfoggio di sarcasmo: “Il natante non si sente bene adesso”. “I mezzi di comunicazione e automazione dell’imbarcazione – precisa – sono stati completamente distrutti”.

Nella notte del 9 aprile due droni ucraini hanno colpito un centro di addestramento dell’aeronautica russa nella regione di Voronezh. Il governatore russo di Bryansk ha denunciato che una donna e un bambino sono morti e altre tre persone sono rimaste ferite in un bombardamento ucraino a Klimovo. La centrale nucleare di Zaporizhzhia continua a destare allarme. Le forze russe che l’hanno occupata all’inizio dell’invasione dell’Ucraina hanno denunciato che un  drone ha colpito il tetto dell’edificio che ospita il centro di addestramento dell’impianto. L’intelligence ucraina continua a negare qualunque azione militare sulla centrale e denuncia operazioni <false flag> russe organizzate per poi addossare a Kiev un eventuale disastro atomico.

Il Comitato investigativo russo ha annunciato l’apertura di un’inchiesta su un presunto “finanziamento di attività terroristiche”. L’ente sostiene che” il denaro per compiere attacchi terroristici in Russia e all’estero” passa per il canale di società commerciali. Fra queste figurerebbe Burisma Holdings, una società ucraina che acquista e vende petrolio e gas. Nel consiglio di amministrazione dell’azienda c’era anche il figlio del presidente americano Joe Biden. Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov è volato a Pechino per preparare una visita di Putin in Cina entro l’anno in corso. Oltre ad aver incontrato l’omologo cinese Wang Yi, il capo della diplomazia russa ha avuto un colloquio “fuori protocollo” con il presidente cinese Xi Jinping. Cina e Russia “sono unite per forgiare un nuovo percorso di coesistenza armoniosa e di cooperazione vantaggiosa per tutti”, ha sottolineato il padre padrone della Cina. In Vista del summit che si terrà a Ginevra il 15 e il 16 giugno Zelensky ha detto al sito “Politico” che l’idea di cedere a Mosca i territori occupati dai russi, “è primitiva”. Secondo l’intelligence britannica nel 2024 la Federazione Russa prevede di reclutare circa 400.000 militari a contratto per compensare le enormi perdite di vite umane in Ucraina – 450 mila soldati russi morti o feriti finora secondo l’esercito di Kiev – e per aumentare le dimensioni delle forze armate nel 2024 e nel 2025.

La guerra non conosce tregua. A Kharkiv si sono contati tre morti, fra i quali una ragazza di 14 anni, e quattro a Odessa, città che piange fra gli altri la fine di una bimba di 10 anni. Kiev continua a colpire le regioni russe di confine. Il governatore di Kursk ha denunciato l’uccisione di tre civili fulminati da un drone nel villaggio di Apanasovka. Le forze navali ucraine hanno rivendicato l’abbattimento di un elicottero militare russo caduto al largo della costa occidentale della Crimea. Per Mosca invece a far cadere il velivolo è stato “un guasto meccanico”.

La resistenza ucraina vacilla a Chasiv Yar, per più di un anno retrovia della martoriata Bakhmut che sorge ad appena 5 chilometri di distanza. La propaganda russa sostiene che le truppe di Mosca sono entrate nelle prime case della cittadina, ma le forze speciali di Kiev e altre unità asserragliate nelle “krushiovke“, i palazzoni residenziali costruiti nell’era di Krushev, le hanno respinte. Qualche giorno fa i russi hanno piazzato in un campo venti Grad, grandi autocarri a sei ruote che trasportano 40 lanciarazzi. Hanno potuto farlo per la mancanza di artiglieria che affligge gli ucraini. I soldati di Kiev sostengono di essere stati bersagliati anche con munizioni al fosforo. Gli aerei di Mosca hanno cominciato a sganciare anche bombe Kab, più di mille nel solo mese di marzo, 3500 in tutto il 2024, 16 volte la quantità usata nel 2023. Le Kab sono munite di un paio di pinne che consentono loro di planare nell’aria per decine di chilometri senza perdere di vista il bersaglio finale e quindi possono essere lanciate anche all’esterno dello spazio aereo ucraino. Le loro testate da 250 o da 500 chili fanno crollare un palazzo intero. La città nell’occhio del ciclone ora è Kharkiv, ad appena trenta chilometri dal confine con la Russia. Ogni notte viene colpita con bombe Kab e con droni progettati in Iran. In cinque regioni dell’est l’elettricità è fornita solo per poche ore al giorno. Una donna è stata uccisa a Kupyansk, nella regione di Kharkiv, nella notte del 6 aprile da una Kab lanciata su un quartiere residenziale. Tre persone hanno perso la vita nella Prefettura di Zaporizhzhia.

Gli ucraini (nella foto due militari di Kiev in prima linea) hanno lanciato un drone contro un camion parcheggiato vicino alla mensa della gigantesca centrale nucleare di Zaporizhzhia. Rafel Grossi, il direttore dell’Agenzia internazionale dell’Onu per l’energia atomica, ha esortato “ad astenersi da azioni che contraddicono i 5 principi dell’Aiea e che mettono a repentaglio la sicurezza nucleare”. Decine di droni sono stati intercettati nelle regioni russe di confine. Vicino a Belgorod i frammenti di un velivolo abbattuto hanno ucciso una donna e ferito 4 persone, fra queste due bambini. Mosca dichiara di aver distrutto un magazzino di droni marini – vero e proprio incubo della Flotta russa – “forniti dalla Nato”. Washington ritiene che la Cina stia intensificando il suo sostegno alla Russia fornendo a Mosca immagini satellitari.

Gli americani sono restii a fornire i missili terra- terra MGM – 140 Atacams nel timore che Kiev li utilizzi per attaccare in profondità il territorio russo. Zelensky ha assicurato che i vettori a lungo raggio servirebbero solo per prevenire i raid del nemico lanciati dalla Crimea. Con questi nuovi armamenti, è la sua valutazione, si può puntare a “mantenere il fronte stabile” e permettere all’Ucraina di “armare e addestrare nuove brigate nelle retrovie per condurre una nuova controffensiva entro la fine dell’anno”.  Kiev nelle ultime settimane guarda con preoccupazione alla ripresa dell’iniziativa da parte dei russi, che dopo aver conquistato Avdivka (una delle cittadine del Donbass più ferocemente contese) ha ripreso in grande stile l’offensiva nel sud-est e nel nord, tornando a prendere di mira anche Kharkiv.

Massicci bombardamenti si sono abbattuti sull’infrastruttura energetica in tutto il Paese, come nell’inverno dello scorso anno. La centrale elettrica sul fiume Dnipro è stata distrutta. Ihor Syrota, direttore generale della compagnia Ukrhydroenergo, calcola che saranno necessari dai 18 ai 24 mesi solo per far ripartire le turbine. Le città più colpite dai cali di corrente sono Odessa e Kharkiv le cui utenze domestiche funzionano solo per poche ore al giorno.

Un aiuto prezioso in questo momento sarebbero i jet F – 16. In agosto la Casa Bianca ha dato il via libera alla fornitura dei caccia che esordiranno nei cieli dell’Ucraina in giugno. Saranno solo 6 invece dei 45 che erano stati promessi. I caccia toccano una velocità massima di duemila chilometri all’ora e sarebbero la soluzione ideale per la protezione dal cielo delle città ucraine. Saranno forniti con bombe a guida laser e satellitare e con congegni antiradar. Non sarà difficile adattarli al lancio dei missili britannici Storm Shadow che hanno un raggio d’azione di 250 chilometri. “Se verranno utilizzati scali di Paesi terzi – ha minacciato Vladimir Putin – diventeranno per noi obiettivi legittimi ovunque si trovino”.

In questo cupo scenario Zelensky ha licenziato Serhii Shefir, il suo primo consigliere, nominato il 21 maggio del 2019, e due vice del suo capo di gabinetto Andriy Yermak. Appena pochi giorni fa era stato silurato uno degli uomini più potenti di Kiev, il capo del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale Oleksiy Danilov. Prima ancora, e con molto più rumore, aveva ricevuto il benservito di Zelensky il capo delle forze armate Valery Zaluzhny. Il generale, non più allineato con la narrativa presidenziale su una vittoria totale a portata di mano, aveva pagato il fallimento della controffensiva contro i russi lanciata nella primavera scorsa. Gli ucraini, per allentare la pressione, hanno bersagliato le regioni di confine come Belgorod, dove migliaia di russi sono stati costretti ad evacuare. Ma si è trattato sostanzialmente di “operazioni limitate”, ha ammesso lo stesso Zelensky. Kiev sta intanto costruendo – riporta il quotidiano britannico “The Telegraph” – armamenti finti da usare come esca per creare falsi obiettivi per i raid russi.

I soldati ucraini posizionati ad Avdiivka hanno dichiarato che prima della caduta della città la Russia aveva cambiato tattica. Invece di far avanzare colonne di veicoli armati, le forze di Mosca hanno iniziato a inviare ondate di piccoli gruppi di fanteria per impegnare le forze ucraine da vicino. Kiev ha dovuto aumentare di cinque volte le munizioni per rallentarne l’avanzata. I leader militari hanno ordinato alle unità di sparare solo contro obiettivi precisi. L’Ucraina perde combattenti perché non può fornire alla fanteria un fuoco di copertura. La linea di Kupiansk, nel nord-est del Paese, è molto fragile. L’ufficiale di artiglieria Oleksandr guarda le immagini trasmesse in diretta da un drone. Lascia passare un solo veicolo blindato russo senza colpirlo: “Se non ci sono obiettivi reali, non sparo. In questo modo avremo più munizioni domani”.

Kiev ha colpito un’altra nave russa nel Mar Nero. Il bilancio dell’attacco al pattugliatore russo ‘Sergey Kotov’ è di almeno 7 morti e diversi feriti, ha annunciato il portavoce delle forze navali ucraine, Dmytro Pletenchuk. La maggior parte dell’equipaggio, circa 50 persone, è riuscita a mettersi in salvo. L’attacco è stato compiuto con droni marini Magura V5, “la nave ha subito danni ad entrambi i lati di poppa”. Quest’anno l’Ucraina produrrà due milioni di droni, ha annunciato la vice ministra per le Industrie strategiche, Hanna Gvozdyar.

Avdiivka, una posizione strategica per l’Ucraina da dieci anni, è caduta. La conquista di una città che aveva trentamila abitanti e che ora è ridotta a cumuli di macerie fumanti, rappresenta per i russi il primo importante successo dal maggio scorso. La ritirata ucraina è cominciata il 14 febbraio nella parte meridionale della città. Secondo Oleksandr Tarnavskyi, capo delle Forze armate ucraine sul fronte meridionale, i nemici hanno una superiorità di dieci a uno in termini di proiettili di artiglieria. Avdiivka era un antemurale di Pokrovsk, 48 chilometri a nordovest, una posizione logistica cruciale per le Forze armate di Kiev.

“Soltanto il cambiamento e il miglioramento continuo dei mezzi e dei metodi di guerra ci permetteranno di avere successo”. Sono le prime parole affidate a Telegram dal nuovo comandante delle Forze Armate Ucraine Oleg Syrsky insediato dal presidente Volodymyr Zelensky al posto di Valery Zaluzhny, un generale molto amato dai suoi soldati. Dagli uomini in prima linea arrivavano ormai da tempo critiche aspre e malumori diffusi. “La base di tutto – è l’opinione di Oleksandr, un comandante di battaglione – è la mancanza di militari. Dove stiamo andando? Non lo so, non c’è una prospettiva positiva, assolutamente nulla. Finirà con un sacco di morti, un fallimento globale. In media le unità hanno solo 35% delle forze sulle quali dovrebbero poter contare a regime. Negli ultimi cinque mesi – sono arrivate solo cinque nuove reclute scarsamente addestrate”.

“Dobbiamo essere sostituiti da qualcuno – ribadisce l’ufficiale – se qualcuno non le sostituisce, il morale della truppe scenderà ancora, si ammaleranno, verranno loro i geloni”. Fa riferimento al fatto che con le condizioni proibitive invernali, le unità di fanteria dovrebbero ruotare ogni tre giorni. Per la mancanza di personale i periodi al fronte si allungano, arrivano fino a 5, anche a 10 giorni, spiega Serhiy, un altro ufficiale superiore, e così cresce la stanchezza fisica e mentale dei militari creando di conseguenza  maggiori possibilità per la Russia di spezzare il fronte. Syrsky, già comandante dell’esercito, arriva al vertice delle forze armate in questo clima. Nella primavera del 2022 ha condotto in maniera brillante le operazioni per la liberazione di Kiev e di Karkhiv assediate dai russi. Il nuovo numero uno delle Forze Armate di Kiev è in piena sintonia con il presidente. I suoi sottoposti gli rimproverano di non curarsi delle perdite di uomini sul campo di battaglia. “Il 2024 – ha detto Zelensky – ci darà il successo solo se ci saranno cambiamenti incisivi”. Zaluzhny era convinto che fosse necessaria una riforma drastica delle Forze armate, che occorressero più tecnologia, una capacità industriale autonoma e un addestramento migliore. In altre parole, tempi lunghi. Per queste ragioni aveva chiesto una mobilitazione di mezzo milione di coscritti. Il punto di partenza per tutti è il fallimento sostanziale della controffensiva che avrebbe dovuto riconquistare Mariupol e spingersi fino alla Crimea e che invece si è di fatto arenata sui bastioni russi della “Linea Surovikin”. Zelensky attribuisce ogni responsabilità a Zaluzhny. Nell’autunno del 2022 il numero uno delle Forze armate era contrario alla resistenza a ogni costo a Bakhmut e si scontrò proprio con Syrsky che nell’occasione fu spalleggiato da Zelensky. Un contrasto simile si è verificato sull’assedio russo a Avdiivka.

Quindici persone sono morte in una panetteria di Lisichansk nella regione di Lugansk occupata dai russi nell’Ucraina orientale fin dall’inizio dell’invasione. L’avrebbe colpita e distrutta un missile Himars fornito a Kiev dagli Stati Uniti. Il 3 febbraio a Mosca una ventina di giornalisti di testate russe e straniere è stata fermata e rilasciata dopo qualche ora. Gli uomini dei mass media avevano cercato di raccontare una piccola manifestazione di mogli di soldati mobilitati per il conflitto in Ucraina che chiedono il ritorno a casa dei mariti. Da settimane un gruppetto di mogli dei soldati si ritrova vicino al Cremlino e depone fiori sulla tomba del Milite Ignoto. In occasione del 500esimo giorno dalla mobilitazione militare parziale decretata dal presidente nel settembre del 2022, alcuni personaggi dell’opposizione, compresi membri dello staff di Aleksei Navalny, avevano fatto appello perché la popolazione sostenesse le iniziative delle mogli dei soldati. Secondo un giornalista della Afp che era tra i fermati, al raduno hanno partecipato una quarantina di donne. Ma gli agenti sono intervenuti soprattutto contro i reporter. Secondo Ovd-info, una Organizzazione non governativa che registra le attività dell’opposizione e fornisce assistenza legale, davanti alla tomba del Milite Ignoto sono state fermate in tutto 27 persone, fra le quali 20 giornalisti (rilasciati dopo alcune ore). Successivamente altre 7 persone sono state prese in custodia sulla vicina Via Ilyinka, dove si erano spostate per continuare a protestare davanti alla sede del comitato elettorale di Putin.

Il vertice straordinario dei leader europei per convincere Viktor Orban a sbloccare l’impasse sugli aiuti all’Ucraina che valgono 50 miliardi non si è trasformato nella temuta resa dei conti con Budapest, come si paventava alla vigilia. L’ok è stato istantaneo, con buona pace di chi evocava persino il ricorso all’articolo 7 per togliere il voto all’Ungheria. Quando Orban si è reso conto che i 26 erano davvero compatti ha cercato un’exit strategy. Il punto di caduta è che il programma di finanziamenti all’Ucraina – 33 miliardi in prestiti agevolati e 17 in sussidi da ora al 2027 – sarà soggetto a un “dibattito annuale” e “se necessario fra due anni il Consiglio Europeo inviterà la Commissione a presentare una proposta di revisione”. Nessun voto dunque (e nessun veto). Non solo. Per chiedere l’intervento dell’esecutivo europeo servirà comunque l’unanimità.

Un’orgia di fuoco russo si è abbattuta su Kharkiv la mattina del 23 gennaio uccidendo 15 persone nell’area del capoluogo, tre nella regione di Kherson e uno in quella di Dnipro. A Kharkiv è morta una bimba di 9 anni che era in casa con la mamma. Il giorno dopo Mosca ha attribuito al fuoco ucraino l’abbattimento nella regione di Belgorod di un velivolo Ilyushin 76 a bordo del quale c’erano 65 prigionieri di guerra di Kiev che avrebbero dovuto essere scambiati con altrettanti militari russi catturati dagli ucraini. Con loro hanno perso la vita i 6 componenti dell’equipaggio e tre accompagnatori. I mass media ucraini in u primo momento hanno riferito, citando lo Stato maggiore, che le forze armate avevano effettivamente abbattuto l’aereo perché trasportava missili destinati ad essere impiegati nei bombardamenti russi. Poco dopo hanno cominciato a modificare le notizie, omettendo la parte riguardante la responsabilità dell’esercito di Kiev. In serata, l’intelligence militare ha ammesso che uno scambio di prigionieri previsto in giornata era stato annullato, ma ha aggiunto di non avere ”informazioni affidabili e complete” sui passeggeri che si trovavano a bordo dell’Ilyushin, in sostanza, di non sapere se vi fossero effettivamente i prigionieri ucraini. E sempre l’intelligence di Kiev ha sostenuto che l’Ucraina “non era informata” del fatto che lo spazio aereo nell’area interessata dovesse essere messo in sicurezza, e quindi che bisognasse astenersi dal compiere attacchi.

Secondo il ministero della Difesa russo l’Ilyushin-76, un aereo da trasporto quadrimotore, era decollato dalla base di Chkalovsky, a nord-est di Mosca, ed era diretto a Belgorod, quando è stato abbattuto da due missili ucraini Patriot nell’area di Liptsy. In un video circolato sui canali Telegram si vede un velivolo precipitare quasi verticalmente per poi schiantarsi ed esplodere al suolo. Secondo un testimone citato dall’agenzia di stampa russa “Tass”, l’impatto è avvenuto in un campo a cinque o sei chilometri dal villaggio di Yablonovo, 45 chilometri in linea d’aria dal confine. Altri testimoni sentitii dal canale Telegram VChK-OGPU hanno riferito di aver sentito due potenti esplosioni in aria prima che l’aereo precipitasse. Un altro canale, il “112”, ha scritto che l’accesso all’area dello schianto è stata isolata dall’esercito e che i rottami dell’aereo sono sparsi anche a distanza di chilometri gli uni dagli altri. Secondo le autorità di Mosca, l’aereo è precipitato intorno alle 11 ora locale (le 9 ora italiana). Per il ministero della Difesa russo uno scambio di prigionieri era in programma nel pomeriggio a Kolotilovka, lungo il confine.

“La Russia non ha confini”. La frase di Vladimir Putin nella conferenza stampa del Capodanno 2024 ora preoccupa i Paesi baltici. Parlando con una delegazione di sindaci ha fatto risalire l’invasione dell’Ucraina alle porte aperte della Nato alla Georgia e a Kiev. Non solo. E’ cominciata nel 2008 “una serie di decisioni – ha aggiunto – che hanno portato a ciò che sta accadendo ora in Lettonia e in altre repubbliche baltiche. Quando i russi vengono cacciati via. Cose molto serie che influiscono direttamente sulla sicurezza del nostro Paese”. Il presidente russo si riferiva alla minaccia di Riga di espellere 1200 russi che non hanno completato entro il 30 novembre la procedura richiesta per ottenere il permesso di soggiorno permanente.

“La Federazione Russa ha colpito per la prima volta il territorio dell’Ucraina con missili ricevuti dalla Corea del Nord”, ha denunciato Mykhailo Podolyak. Il 30 dicembre 2023 sono atterrati in aree disabitate della Prefettura di Zaporizhzhia e il 2 gennaio in un raid notturno che è stato fatale a 5 civili. Secondo gli 007 della Corea del sud Kim Jong – un, il dittatore della Corea del nord, ha fornito più di un milione di testate esplosive alla Russia.

Il 14 settembre 2023 nel cosmodromo di Vestochny il faccia a faccia  fra Vladimir Putin e il padre padrone della Corea del nord Kim Jong-un  era durato cinque ore. Non a caso un membro della delegazione nordcoreana era Jo Chun Ryong, direttore del Dipartimento per l’industria delle munizioni. Diverse fonti occidentali hanno ipotizzato che Pyongyang fornisca a Mosca un’ingente quantità di proiettili di artiglieria. In cambio la Corea del Nord, che quest’anno ha fallito la messa in orbita di un satellite militare, avrebbe chiesto alla Russia assistenza per sviluppare questo programma. Al leader nordcoreano è stato consentito di entrare nell’edificio nel quale viene assemblato il nuovo razzo spaziale Angara.

La Russia ha più che raddoppiato la produzione di missili balistici e da crociera, portandola a circa 100 al mese. E ha cominciato a produrre la propria versione di droni Shahed (martire ndr.) iraniani.  Gli ucraini sono tornati a prendere di mira la regione russa di Belgorod, costringendo le autorità a ordinare l’evacuazione della popolazione. “Tutti coloro che vogliono andare in zone sicure al riparo dagli attacchi verranno aiutati. Siamo pronti a trasportarvi a Stary Oskol e Gubkin (località più lontane dal confine), dove vi troverete in condizioni confortevoli, in stanze calde e sicure»”, ha annunciato il governatore Vyacheslav Gladkov, rivolgendosi gli oltre 300.000 abitanti della sua città.

Nella notte del 28 dicembre 2023 è scattato l’attacco russo più massiccio da quando, ormai 22 mesi fa, e cominciata la guerra. Centocinquantotto missili e droni hanno colpito le città ucraine uccidendo 40 persone e ferendone 160. Nella sola capitale le vittime sono 16.  Mosca sostiene di aver colpito “obiettivi militari”. Le vittime sono state 9 a Zaporizhzhia, 6 a Dnipro, 5 a Odessa, 3 a Kharkiv e 1 a Leopoli. Circa 11 persone sono ancora in cura nelle strutture mediche di Odessa, tra le quali due bambini, uno di sei e uno di otto anni. Un missile ha attraversato per tre minuti lo spazio aereo della Polonia. Il presidente russo ha autorizzato l’uso di ordigni hi tech che valevano un miliardo di dollari. Fra questi i missili ipersonici e i “droni neri” in fibra di carbonio. Vladimir Putin vuole arrivare alle elezioni politiche in calendario per il prossimo 15 marzo come il vincitore dell’ultima “guerra patriottica” e il leader che ha esteso la Russia fino al confine sacro del Dniepr (per gli ucraini il Dnipro).

La controffensiva ucraina si è fermata. Anzi negli ultimi giorni Mosca ha riconquistato la martoriata Bakhmut, Soledar e Marinka, completamente rasa al suolo. I militari ucraini hanno chiesto di mobilitare mezzo milione di uomini per rimpiazzare i caduti e per dare il cambio a chi sta combattendo dall’inizio dell’invasione russa (nella foto due artiglieri ucraini). Il presidente Volodymyr Zelensky sembra spiazzato. “Voglio spiegazioni – dice – sui motivi per i quali servono rinforzi così massicci”. L’Unione Europea, che aveva promesso un milione di pezzi di artiglieria da 155 millimetri entro il mese di marzo del 2024 potrebbe non rispettare l’impegno, come è già accaduto nei primi nove mesi del 2023 per il milione di colpi che avrebbe dovuto fornire a Kiev. Il 26 dicembre il governo ucraino ha presentato al Parlamento una proposta di legge che abbassa l’età della leva da 27 a 25 anni. La chiamata alle armi arriverà per email oppure attraverso il datore di lavoro. Non saranno esentati neppure i disabili. I lavoratori emigrati all’estero dovranno andare nei consolati e registrarsi per il servizio militare. A chi si sottrarrà all’obbligo verrà ritirato il passaporto. Il costo della guerra in vite umane perdute è alto. Il Pentagono stima che i caduti e i feriti siano almeno 120 mila, un decimo degli effettivi. I reclutatori hanno cominciato a rastrellare civili nelle strade. Anche chi aveva problemi medici non ha potuto opporsi. Si sono moltiplicati i casi di corruzione e Zelensky è stato costretto a rimuover tutti i responsabili degli arruolamenti. In marzo incontrando il presidente cinese Xi Jinping Vladimir Putin ha detto che il Paese si prepara combattere per i prossimi cinque anni.

Mentre Vladimir Putin destinava un terzo dei fondi pubblici della Federazione russa alla guerra in Ucraina, il Congresso statunitense ha cancellato dalla legge di spesa provvisoria 6,2 miliardi di dollari di aiuti a Kiev. Lloyd Austin, Il ministro della difesa americano, si è detto convinto che il sostegno all’Ucraina continuerà, ma con altri provvedimenti. Putin avanza a grandi falcate nella direzione opposta. Celebrando l’anniversario dell’annessione delle quattro province di Kiev parzialmente occupate dai suoi soldati ha annunciato che nella legge finanziaria del 2024 un terzo della spesa pubblica, circa 100 miliardi di dollari, sarà destinato alla guerra. La percentuale sul Pil sarà elevata al 6 per cento, un aumento del 70 per cento. Il presidente russo ha evocato di nuovo la minaccia atomica. Ha detto che i lavoratori del settore nucleare “stanno introducendo tecnologie d’avanguardia nei settori dell’energia e dello spazio e nella creazione di armi avanzate capaci di mantenere l’equilibrio strategico nel mondo”. Un documento del ministero delle Finanze russo afferma che la spesa per la difesa è destinata ad aumentare di oltre il 68% su base annua fino a quasi 10,8 trilioni di rubli (111,15 miliardi di dollari), pari al 6% del Pil. Secondo i dati calcolati dall’agenzia di stampa “Afp” sarà il triplo della spesa complessiva per istruzione, protezione ambientale e sanità. “Meduza“, un sito di dissidenti russi riparati in Lettonia, cita il “New York Times”. Il quotidiano statunitense ha scoperto sulla piattaforma “Planet Labs” immagini satellitari del 20 settembre compatibili con test di un missile intercontinentale Burevestnik a propulsione atomica nell’arcipelago di Novaya Zemlya .

Venerdì 22 settembre 2023 due missili lanciati dall’Ucraina hanno centrato il quartier generale della flotta russa a Sebastopoli in Crimea. Fonti di Kiev affermano che nell’operazione “Trappola del granchio” sono morti 34 ufficiali e che i feriti sono 105. Ma la vittima più illustre secondo Kiev,  il comandante della Marina di Mosca Viktor Sokolov, sarebbe ancora in vita. Il ministero della Difesa russo ha diffuso un filmato  che lo ritrae in video conferenza  con il titolare del dicastero Sergej Shojgu e con altri ammiragli e capi dell’esercito. Il network televisivo “Cnn” però affaccia qualche dubbio. Osserva che Mosca ha pubblicato immagini di un uomo che assomiglia a Sokolov e che indossa una uniforme sulla quale si vede il nome dell’alto ufficiale in cirillico, ma aggiunge che non ha potuto ottenere una conferma indipendente della notizia e neppure dettagli su quando e dove sia avvenuta la riunione. Mosca minimizza. Ammette solo che ha perso la vita un ufficiale. Kyrilo Budanov, capo dei servizi segreti del Ministero della Difesa ucraino, ha sostenuto che 2 dei 34 feriti sono i generali russi Aleksander Romanchuck, numero uno delle forze di Mosca nella regione di Zhaporizhzhia, e Oleg Tsekov, comandante di una unità navale della Flotta del nord. Entrambi sarebbero gravi. I due missili potrebbero essere Storm Shadow britannici, vettori la cui gittata è di 250 chilometri, ma Budanov sul punto tace per non irritare gli alleati occidentali. La vendetta russa è stato un bombardamento di Odessa. Due persone sono morte. Le strutture del porto, un albergo abbandonato sul lungomare e un silos che conteneva 1000 tonnellate di grano sono stati gravemente danneggiati .

Il presidente statunitense Joe Biden ha deciso di fornire all’Ucraina munizioni anticarro a uranio impoverito letali per chi le subisce, ma anche per chi le usa se non ha protezioni sofisticate. L’ambasciata russa a Washington accusa gli americani di “disumanità”. Contestando l’invio di queste munizioni da parte di Londra, le autorità russe hanno ricordato le polemiche e le vicende giudiziarie in Italia, Paese nel quale quattro commissioni parlamentari hanno indagato fin dal 2000 sugli effetti dei proiettili all’uranio impoverito sui militari italiani che hanno partecipato alla missione dell’Alleanza Atlantica nei Balcani.

Domenica 3 settembre nel suo solito intervento serale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato la sua decisione di sostituire il ministro della difesa ucraino Oleksii Reznikov. Il suo incarico passerà a Rustem Umerov, presidente del Fondo nazionale del demanio, 41 anni, un tartaro nato in Crimea. Umerov, un uomo d’affari, fu uno dei fondatori della Crimean Tatars Fellowship e consigliere di Mustafa Dzhemilev, per molti anni leader dei tartari di Crimea . Umerov è stato deputato nel partito Holos dal 2019 al 2022. Reznikov era stato accusato per una fornitura di 223 mila divise invernali fabbricate in Turchia il cui prezzo iniziale a capo, 26 dollari, era lievitato a 86 quando sono state consegnate a Kiev. Zelensky è intervenuto mesi dopo le prime denunce dei mass media ucraini. Reznikov dovrebbe essere nominato ambasciatore nel Regno Unito. Era alla testa delle forze armate ucraine dal novembre 2021. Secondo la testata on line “Agentstvo” Umerov avrebbe subito un tentativo di avvelenamento nel marzo del 2022.

Il 30 agosto un commando aveva colpito l’aeroporto militare russo di Pskov, a seicento chilometri dal confine ucraino e ad appena 30 da quello dell’Estonia. Nello scalo sono di stanza truppe d’elite dei paracadutisti russi. Le fiamme hanno completamente avvolto due grandi aerei da trasporto Ilyushin Il – 76. Altri due sono stati danneggiati. Nello stesso giorno Kiev ha subito il bombardamento più intenso dalla primavera scorsa. Due persone hanno perso la vita e tre sono state ferite. Mosca starebbe valutando la possibilità di arruolare altre 450 mila persone dopo averne coscritte altre 350 mila solo nello scorso autunno. Una cifra imponente che il capo degli 007 di Kiev attribuisce alle pesanti perdite subite: gli ucraini rivendicano di aver ucciso quasi 260 mila soldati russi. Ella Libanova, demografa e direttrice dell’Accademia ucraina delle scienze, calcola che i militari del suo Paese caduti in guerra siano centomila.

Il 19 agosto del 2023 un missile ipersonico russo Iskander ha seminato morte nel centro di Chernihiv, nell’Ucraina nordorientale. Le vittime sono sette, fra loro una bimba di 6 anni, i feriti 129, 15 dei quali in tenera età. Passeggiavano in un sabato di sole sulla Piazza Rossa, in pieno centro. Purtroppo sulla stessa piazza si affaccia il teatro regionale accademico Taras Shevshenko all’interno del quale si stava tenendo un’esibizione di droni prodotti in Ucraina riservata a ingegneri, militari e volontari. Secondo Maria Berlinska, un’organizzatrice dell’evento “il luogo specifico era stato segnalato solo ai partecipanti verificati e registrati poche ore prima”. I media locali hanno pubblicato la notizia che erano stati invitati a non portare armi e ad indossare solo abiti civili. Gli 007 di Kiev stanno cercando di identificare una o più talpe. L’Onu ha condannato “l’atroce” raid lanciato sulla città “mentre la gente passeggiava e alcuni andavano in chiesa per celebrare una festività religiosa per molti ucraini” (la festa della Trasfigurazione ndr), e ha chiesto a Mosca di fermare gli attacchi sulle zone popolate del Paese.

Nella giornata di ferragosto del 2023 da Kiev è filtrata la constatazione che i missili russi lanciati contro l’Ucraina all’alba del 15 agosto, in particolare i Kh – 101 prodotti in aprile, contengono 30 chip stranieri. Le stime di Kiev prevedono un costante aumento della produzione russa di missili a lungo raggio nel resto del 2023. Il motivo principale per cui ciò è possibile è la fornitura ininterrotta di microchip e di altri componenti ad alta tecnologia prodotti dai giganti dei semiconduttori negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone. Secondo un gruppo di esperti coordinati da Andrij Yermak, capo dell’ufficio del presidente Zelensky, dopo l’invasione dell’ Ucraina le esportazioni italiane verso la Turchia sono aumentate dell’87 per cento.

Tutti i 24 commissari militari regionali incaricati del reclutamento in Ucraina sono stati licenziati l’11 agosto del 2023. Secondo il presidente Volodymyr Zelensky consentivano di sfuggire all’obbligo della leva nelle unità dell’esercito. Sono accusati di “arricchimento illegale, ripulitura dei fondi ottenuti vilando la legge, profitti illeciti, trasporto illegale di coscritti attraverso la frontiera”. In Ucraina agli uomini di età compresa tra i 18 ei 60 anni è stato proibito di lasciare il Paese.

Un missile russo Iskander si è abbattuto alle 19 e 15 di lunedì 7 agosto 2023 su un condominio di Pokrovsk, nel Donbass. Trentasette minuti dopo un secondo Iskander lanciato dai militari di Mosca ha seminato morte fra le persone accorse sul posto per portare aiuto. E’ la stessa tattica adottata dai russi in Siria e dal sedicente Stato Islamico in Medio Oriente, soprattutto in Iraq. I morti sono 9, fra loro cinque civili, un soldato e un soccorritore, e i feriti 82. Altre tre persone sono state dichiarate morte il 9 agosto a Zhaporizhzhia.

Il 20 luglio, tre giorni dopo la scadenza dell’intesa sull’esportazione del grano di Kiev attraverso il Mar Nero, Mosca aveva colpito la città portuale di Odessa uccidendo un civile e danneggiando il consolato cinese. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto all’agenzia di stampa statale russa “RIA Novosti” che il porto di Odessa è stato bombardato come “rappresaglia per il ponte di Crimea”.

 Nella notte fra il 16 e il 17 luglio del 2023 due droni ucraini per la seconda volta avevano danneggiato il ponte di Kerch, l’unico collegamento fra la Crimea e la terraferma russa. Le esplosioni sono state due in 15 minuti. Sono morti un uomo e una donna che stavano andando in vacanza, due turisti russi. ll ponte era stato colpito anche l’8 ottobre. Kiev ha rivendicato l’intervento. L’incursione sul ponte di Kerch aveva preceduto di poche ore la scadenza dell’accordo per l’esportazione del grano ucraino attraverso il Mar Nero. Il patto firmato da Russia, Ucraina, Turchia e Onu il 22 luglio del 2022, avrebbe dovuto essere rinnovato entro le 24, ora di Mosca, le 23 in Italia, del 17 luglio. “Sfortunatamente la parte di questi accordi relativa alla Russia non è stata ancora attuata, quindi la sua validità è terminata”, ha dichiarato il portavoce di Putin Dmitrij Peskov.

Il presidente americano Joe Biden ha preso la sofferta decisione di consegnare all’Ucraina le terribili bombe a grappolo. L’iniziativa è stata presentata come una scelta limitata nel tempo e dovuta alla circostanza che si deve attendere che le fabbriche dei Paesi occidentali tornino a essere in grado di produrre nuovi stock di proiettili tradizionali. Il “dud rate” (percentuale di ordigni che non esplodono ndr.) sarà ridotto. Parlando al forum economico di San Pietroburgo il presidente russo ha annunciato l’invio di armi atomiche alla Bielorussia. “Alcune – ha tenuto a precisare il presidente Aleksandr Lukashenka- sono tre volte più potenti delle atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki”.