Il web degli appassionati di vela è in rivolta contro Beppe Grillo,  e molti tra i  velisti che lo hanno votato ora si dichiarano pentiti.  Il “Giornale della Vela” ha pubblicato tutti i messaggi  in risposta alla filippica “Odio i velisti” apparsa sul blog dell’Eletto-non eletto.  Messaggi arrabbiatissimi, e non tanto perchè Grillo ce l’ha con i velisti – uno avrà pur diritto di preferire le sgassate alle cazzate, intese come manovre sulle vele. Sono le motivazioni che lasciano perplessi.  Ecco l’ode antivela di grillo e , in corsivo, una sintesi arbitraria delle risposte postate.

Odio i velisti, come ti guardano con disprezzo sei hai una barca a motore.  Non ti guardano con disprezzo, Beppe. Stanno solo attenti che tu non gli vada addosso a tutta birra.

Odio i velisti atletici, abbronzati. Magari. caro Beppe. Sono un velista, e sono a dieta da anni senza riuscire a dimagrire.

Odio il loro stile di vita, come si vestono, le loro scarpe di Prada. Prada? Le mie scarpe si chiamano Fred Perry e il mio stile di vita è quello di uno che non ha mai tempo per andare a a vela.

Odio quando sbarcano in 8 o 10 e bevono birra al pub parlando di fantomatiche tempeste. Mah, noi in più di 4 non ci stiamo, beviamo generalmente Cannonau o Chianti e di tempeste non ne parliamo perchè le evitiamo studiando il meteo

Odio il loro “amore” per la natura e per il vento: il 90% di loro va sempre a motore e quando c’è vento stanno sempre in porto.  Andiamo a motore, piano, quando non c’è vento, stiamo in porto con 25-30 nodi, tra 5 e 25 nodi navighiamo a vela: è la condizione più frequente sui nostri mari

Odio le traversate alle 5 del mattino, la vela scuola di vita e l’importante non è arrivare ma il viaggio. Si vede che urlavi troppo per poter sentire il suono dolce dell’alba in navigazione. Si parte alle 5 perchè  al massimo accarezziamo il mare a 5 o 6 nodi, non tutti hanno 1000 euro da spendere in benzina per una Genova-Porto Vecchio a 30 nodi.  L’importante a navigare, se vuoi arrivare ci sono aerei e traghetti. E navigare davvero è, caro Grillo, una scuola di vita

Odio i velisti quando si gonfia il fiocco, la randa, lo spinnaker, il genoa. Li odio quando cazzano, lascano la bolina, l’albero in carbonio.  Mah, è come dire che odi un pilota quando cabra o picchia, o un automobilista quando gira il volante. A proposito, “lascare la bolina” non significa nulla.

Odio le regate a Porto Cervo, le serate di gala, gli sponsor scritti sulle vele (i peggiori).  Boh, beato te che ci sei stato. Noi a Porto Cervo non entriamo mai, stiamo in rada. E la nostra vela è bianca

Odio le trasmissioni tv e soprattutto i giornalisti-velisti sportivi. Boh, beato te che hai tempo di seguirle. Noi in barca non abbiamo la tv

Odio i navigatori solitari, con il cellulare satellitare gps e radar giapponese, al contrario dei piu grandi navigatori della storia (ad esempio i fratelli Amoretti, figli di uno dei piu grandi navigatori solitari, che hanno attraversato l’oceano su una macchina senza motore riempita di polistirolo, senza telefono e vele).  Non saprei, noi navighiamo in due o in quattro e senza radar

La vela è diventata qualche cosa di diverso. E’ un videogioco, non è più avventura o sport. Ecco perchè oggi i campioni del mondo sono gli Svizzeri.  Ma di che vela parli? Sarebbe come parlare degli automobilisti pensando alla Formula 1. Beppe, calmati un attimo,  fatti un giro in motoscafo. Oppure chiedi a Casaleggio che cosa prevede per i velisti da qui al 2054. Buon vento comunque.