“Vallanzasca? Ma quale fascino, era un criminale, punto e basta”. Lo disse uno dei poliziotti che gli dava la caccia negli anni in cui la «ligera», la mala milanese, imperversava a colpi di Smith&Wesson. Lo disse qualche mese fa, quando il Bel Renè tornò in tv e al cinema con il volto di Kim Rossi Stuart e la regìa di Michele Placido, che da maestro qual è è  riuscito a ricreare l’atmosfera del bandito d’altri tempi.  Ma a chi quei tempi li ricorda, tra la Comasina e Lambrate, devono essere venuti i brividi a rivedere le “Giulia” verde scuro della polizia sfrecciare di nuovo a sirene spiegate tra spari e sgommate sulle strade di Milano.

Sì, perchè il punto è che il fantasma di quella Milano Nera sembra riaffacciarsi sulla realtà proprio oggi, quasi la fiction su Vallanzasca ne avesse rievocato l’oscuro potere. Rapine quotidiane alle farmacie, imprenditori sequestrati e malmenati nelle proprie abitazioni, ‘ndrangheta,  esecuzioni in strada, donne incaprettate (è cronaca di oggi) , spaccio a go go.  Che sta succedendo?  Forse sta succedendo che durante la “pax criminale”, nel passaggio cioè dalla vecchia mala di Vallanzasca e Turatello alle bande di balordi di oggi, immigrati o nostrani che siano, si è abbassata un po’ troppo la guardia. Espressione terribile e strausata, la odio: però rende l’idea. Ormai la gente si è abituata all’abusivismo, alla microcriminalità, allo spaccio per le strade, agli ubriachi. Ci ha fatto il callo. Ci  convive. Non ci pensa ma sa che c’è. E di questo passo, anno dopo anno, il salto di livello è inevitabile. E quando ci sarà il primo morto per rapina scenderanno in campo i soliti idioti della pena di morte, c’è da scommetterci.

Ma tra la rassegnazione e la sedia elettrica c’è una via di mezzo, che bisogna trovare. Rudy Giuliani la chiamò “tolleranza zero” e ci ripulì New York. Significa far rispettare la legge, sempre e comunque, non tollerando neppure le più piccole infrazioni e tutelando la gente per bene che il pane se lo guadagna sgobbando. Insomma, meno multe ai cittadini costretti a lasciare l’auto in divieto di sosta per lavorare e più agenti a controllare il territorio, tutto, non solo il salotto buono della città. Mancano uomini? Certo, ma con tutte le polizie di questo paese (polizia, carabinieri, guardia di finanza) qualcuno in più forse lo si può trovare. Dopodiché, appunto, tolleranza zero. A Firenze l’hanno usata perfino con  i lavavetri, attraversoun’ordinanza che ha classificato l’attività come “mestiere girovago” non autorizzato: quindi chiunque chieda soldi in cambio del lavaggio del vetro è fuorilegge. “Intralcio alla circolazione, nocumento all’igiene delle strade, episodi di molestie e pericolo di conflitto sociale” si legge tra l’altro nell’ordinanza. Dopo i primi sequestri di secchi e spazzoloni, i lavavetri hanno pensato bene di cambiare aria. E questo si potrebbe applicare a un altro esercito di “mestieri girovaghi”, dai parcheggiatori abusivi ai venditori di cianfrusaglie, perchè la verità è che la gente, anche i più tolleranti, non ne può più di averli tra i piedi. Magari è disposta anche ad aiutarli, ma non piegandosi al racket dell’elemosina

Certo, le rapine a mano armata e le esecuzioni in strada sono un’altra cosa. Ma la filosofia della tolleranza zero, dicono i suoi fan,  resta valida: chi viola la legge va fermato subito, a tutti i livelli. Altrimenti, l’escalation è inevitabile. Giusto ? Sbagliato? Non so. Ma mi pare più sensato che invocare la militarizzazione delle strade schierando la Folgore in Corso Buenos Aires…

@robertobaldini7