Colpita a tradimento, dopo aver lottato anche contro una buona dose di sfortuna, la Fiorentina finisce a tappeto in quella che doveva essere la notte della riscossa. Ce la spedisce un Destro micidiale, che solo nel secondo tempo supplementare riesce a liberarsi dalla gabbia in cui era rimasto rinchiuso per quasi tutta la partita e a dare un senso compiuto alla fuga. Proprio nel momento migliore dei viola, che finalmente cominciavano a spingere sull’acceleratore mentre Zeman esibiva un catenaccio da far invidia al vecchio Paròn, e che fino all’ultimo respiro hanno disperatamente cercato il pareggio. Ma tant’è. L’inizio del 2013 ha segnato un’inversione di tendenza ormai acclarata, se fino a un mese fa ogni cosa andava per il verso giusto adesso alla squadra di Montella vanno tutte storte, dagli infortuni agli errori arbitrali. E dopo le due sconfitte consecutive in campionato arriva anche l’eliminazione dalla Coppa Italia, l’ottava per mano della Roma. Con l’aggravante di una mezza rissa finale, a nervi scoperti e con le gambe piegate dalla stanchezza, in 10 contro 9 e tutti contro tutti al momento di rientrare negli spogliatoi.
Zeman sceglie un inedito 3-4-3 (per poi passare al 5-3-1 nei supplementari) con la speranza che possa in qualche modo mascherare le lacune di un attacco falcidiato dalle assenza e può contare su un De Rossi che nonostante i continui appunti del tecnico dalla panchina gioca forse la sua miglior partita dall’inizio della stagione. Particolare, questo, che pur senza procurare loro grossi danni mette ancora più in luce l’handicap della Fiorentina, che senza Pizarro non riesce ad impadronirsi del centrocampo sia sul piano territoriale che sotto il profilo del gioco. Handicap che Montella non può annullare tatticamente ma mentalmente sì, e la mossa di dare fiducia ai protagonisti della batosta di Udine ha il vantaggio di stimolarne l’orgoglio e la grinta. Il resto lo fa l’importanza della Coppa Italia, una strada alternativa per raggiungere l’Europa che in questo momento fa comodo soprattutto alla Roma.
Si parte subito spediti, ritmo vivace e tante iniziative con qualche brivido per i due portieri anche se a dispetto di tante energie profuse, le due squadre arriveranno all’intervallo con all’attivo una sola, vera occasione per parte: la doppia conclusione di Florenzi e Pjanic, che sancisce la riscossa di Neto dopo il balck out di Udine, e la punizione di Aquilani che fa tremare la traversa.
Nella ripresa la Fiorentina allarga il gioco come non era riuscita a fare fino a quel momento e anche se questo comporta qualche rischio sulle ripartenze dei giallorossi, aiuta a creare scompiglio dalle parti di Goicochea che rischia grosso quando Borja Valero colpisce l’incrocio dei pali dopo che Rodriguez, unico errore della serata, si era lasciato sfuggire Destro. Quasi una premonizione, prima di tornare in campo per i supplementari e capitolare. Proprio mentre su Twitter compare il post di Giuseppe Rossi: “Dai ragazzi, dai”. Sarà per la prossima.