Giovedì 25 Aprile 2024

Mondiali ciclismo, Italia subito a medaglia: Lisa Morzenti è argento!

La 18enne bergamasca si arrende solo all'olandese Swinkels nella cronometro juniores; doppietta tedesca tra gli under 23, dove Ganna e Affini chiudono lontani dal podio

 Lisa Morzenti

Lisa Morzenti

Doha (Qatar), 10 ottobre 2016 - Rompe subito il ghiaccio, l'Italia, al mondiale di Doha. E lo fa, ancora una volta, grazie alle ragazze, autentica miniera d'oro (ma anche d'argento e bronzo) delle nostre recenti spedizioni iridate e olimpiche. Il merito questa volta è della 18enne Lisa Morzenti, bergamasca, medaglia d'argento della cronometro juniores femminile disputatasi alle prime ore del mattimo per sfuggire al caldo più asfissiante delle ore centrali della giornata. La Morzenti si è arresa soltanto all'olandese Karlijn Swinkels, che l'ha battuta di 7", mentre ha tenuto a debita distanza, 14", la francese Juliette Labous. L'ottavo posto di Alessia Vigilia ed il decimo di Elena Pirrone fanno poi dell'Italia l'unica nazionale capace di piazzare tre atlete tra le prime dieci. «È stata una prova molto dura, soprattutto per il caldo che ho sofferto nella seconda parte, ma il percorso mi è piaciuto fin da subito e sono davvero contenta. Certo, quando si corre un mondiale si sogna sempre di poterlo vincere, ma l'olandese che mi ha preceduta è stata più forte, quindi nessun rimpianto», le parole di Lisa Morzenti, che non più tardi di un mese fa aveva fatto suo il titolo europeo e coltivava, quindi, legittime ambizioni di maglia arcobaleno: basti pensare che a Plumelec, in occasione della competizione continentale, la Swinkels le aveva concesso la bellezza di 44", non andando al di là della sesta posizione. Una medaglia, l'ennesima portata a casa dalle nazionali del commissario tecnico Salvoldi, che rappresenta comunque un ottimo risultato lanciare la volata alla nostra spedizione. Meno bene, a cavallo dell'ora di pranzo, gli under 23: qui puntavamo forte sul campione del mondo dell'inseguimento individuale su pista Filippo Ganna, ma il piemontese non è andato oltre la quattordicesima posizione. Ventesimo l'altro azzurro al via, Edoardo Affini. Entrambi, probabilmente, hanno dovuto fare i conti con le fatiche di una stagione fin troppo intensa. Soprattutto nel caso di Ganna, che ha dovuto destreggiarsi tra pista, corse del calendario dilettanti con la sua squadra di club, la Colpack, e lle numerose apparizioni tra i professionisti, spesso convocato dal ct Cassani nelle gare a cui l'Italia ha partecipato con una propria selezione nazionale. Senza contare, naturalmente, il fuoriprogramma rappresentato dalla qualificazione in extremis del quartetto dell'inseguimento alle Olimpiadi di Rio, dove i nostri sono stati ripescati in sostituzione dei russi a meno di una settimana dall'inizio delle gare. Tornando alla cronometro di oggi, le medaglie, come al solito, sono state una faccenda tra Australia e Germania, con la seconda a farla da padrona piazzando tre corridori ai primi quattro posti: l'oro e l'argento vanno ai tedeschi Marco Mathis e Maximilian Schachmann, quest'ultimo secondo anche l'anno scorso a Richmond; il bronzo è dell'australiano Mileas Scotson. Hanno deluso, invece, i due principali favoriti: Lennard Kamna, lui pure tedesco, è arretrato di una posizione rispetto al 2015, fermandosi al quarto posto, e peggio ancora è andata al campione uscente Mads Wurtz Schmidt, danese, appena ventunesimo a oltre due minuti dal vincitore. Un'attesa estenuante, quella di Mathis, che era stato addirittura il primo corridore a tagliare il traguardo questa mattina dopo aver superato lungo il percorso l'unico a prendere il via prima di lui, il mongolo Batmunkh. Dopdiché, il forte cronoman tedesco si è sistemato sulla sedia del leader, dove ha atteso pazientemente per oltre tre ore prima di esser certo della conquista della maglia iridata Domani si assegneranno altri due titoli a cronometro: quello degli juniores maschili e delle donne élite. Poche, le speranze italiane di tornare a muovere il medagliere.