Affitti brevi, la via italiana per fare soldi

Grazie a Booking.com e Airbnb chi affitta le stanze della propria casa incassa fino a 500 euro a settimana. A Roma si arriva a 4.500 euro al mese

Affitti brevi, è boom in Italia

Affitti brevi, è boom in Italia

Roma, 9 ottobre 2017 - «Con la stanza in più ci paghiamo le nostre uscite serali». È l’ultimo spot di una delle piattaforme digitali per affitti-brevi e turistici e fotografa plasticamente un fenomeno economico, ma anche sociale e di costume che sta crescendo a ritmi esponenziali: quello delle locazioni di camere e appartamenti privati a viaggiatori di tutto il mondo. 

E così, da Bot People ci stiamo trasformando mese dopo mese in Airbnb o Booking.com People. O, se vogliamo dirla più prosaicamente, stiamo recuperando dai canoni giornalieri di affitto delle nostre stanze quel reddito aggiuntivo (dai 35 ai 50 euro a notte per persona nei centri storici delle città) che i titoli di Stato (con rendimenti raso terra) non riescono più ad assicurare. Il che può portare a entrate extra familiari medie mensili oscillanti tra 500 e 3000 euro. A produrre la rivoluzione è anche in questo caso Internet, con l’avvento a tappe progressive di questa modalità di Gig economy, o economia della condivisione. 

Affitti brevi, Airbnb lancia la sfida dei borghi rurali

Nate come startup per favorire lo scambio di case per le vacanze tra turisti cosmopoliti, le piattaforme si sono evolute fino a diventare vere multinazionali degli annunci di affitti brevi e turistici utilizzate da strutture alberghiere o ricettive (come B&B) professionali, ma anche e soprattutto da famiglie e singoli proprietari di appartamenti e case più o meno libere.  I numeri, d’altra parte, parlano chiaro. 

A Booking.com hanno cominciato a occuparsi di questa fetta di mercato già da alcuni anni, tanto da essere arrivati a oggi ad avere più del 50% dell’offerta online rappresentata da appartamenti, gestiti sia direttamente da privati sia da agenzie specializzate. Si tratta di più di 80.000 appartamenti prenotabili, quasi 30.000 in più dello scorso anno, con una crescita a doppia cifra per numero di prenotazioni. A livello di grandi città, solo su Booking.com sono quasi 500 gli appartamenti prenotabili a Bologna, più di 2.000 a Firenze, oltre 1.600 a Milano, per giungere a più di 5.000 a Roma, con ritmi di crescita simili al resto del Paese e ancora grande potenziale di sviluppo.

«Visti i trend, credo che il segmento degli affitti brevi continuerà a crescere e ad avere sempre più spazio sia nel mercato sia su Booking.com, senza per questo andare ad intaccare il business degli alberghi che hanno un target di clientela base diversa», prevede Andrea D’Amico, Senior Regional Director di Booking.com. 

Se passiamo a Airbnb, i dati sono ugualmente da capogiro. Il numero di listing (ovvero gli annunci italiani attivi sulla piattaforma) raggiunge nel 2016 i 300 mila (in questo caso tutto compreso). E, sempre nel 2016, gli ospiti in arrivo in Italia sono 5,6 milioni (contro i 3,6 milioni del 2015). Le prime cinque città per destinazioni e annunci sono Roma, Firenze, Milano, Venezia, Sicilia-Palermo. Per quanto riguarda, invece, i Paesi di provenienza dei viaggiatori-ospiti, il 68% viene dall’Europa (18% Italia, 14% Francia, 7% UK), il 18% dal Nord America, il 6% dall’Asia.  Per i 2017, considerando solo il periodo estivo (da giugno a agosto), l’incremento specifico delle case private disponibili è stato del 20 per cento sul 2016. 

L’Italia è la terza meta più gettonata al mondo dagli utenti di Airbnb dopo Stati Uniti e Francia: su circa 45 milioni di viaggiatori che hanno utilizzato il portale di hosting nel mondo oltre tre milioni hanno soggiornato in Italia, con un più 74% di presenze nelle aree rurali. 

A livello di città, confermate quelle al top (Roma, Firenze, Venezia), è da segnalare il caso di Modena che ha fatto registrare il terzo maggior aumento mondiale di prenotazioni (+246%) preceduta solo da Trinidad (+392%) e Sofia (+387%): ha inciso significativamente il concerto di Vasco Rossi al Modena Park. 

Ma quanto rende mettere a disposizione un appartamento o anche solo una stanza? Dipende da molteplici variabili. Ma in generale utilizzando un criterio univoco, si può parlare, per una sistemazione in un appartamento del centro città, di canoni tra i 35 e i 50 euro a persona per notte. Così una stanza per due persone in affitto per una settimana al mese può produrre un’entrata extra tra i 500 e 700 euro. Un appartamento in affitto per 20-22 giorni al mese per quattro persone a notte può fruttare anche 4.500 euro.  Insomma, da Bot People a popolo di affitta-camere, ma con rendimenti più che garantiti e crescenti.