{{IMG_SX}}Torino, 1 febbraio 2008 - Costretto a pagare il 'pizzo' per evitare le botte a scuola. È accaduto, rivela "La Stampa", un una scuola media della provincia torinese, dove un quindicenne pluriripetente picchiava un undicenne ogni volta che questi si rifiutava di pagare la 'mazzetta' pretesa, nell'ultimo caso 50 euro. Il bullo lavorava anche su 'commissione': picchiava gli scolari per conto dei compagni che non volevano sporcarsi le mani, sulla base di un tariffario recuperato da un insegnante nel bagno dell'istituto.


A fare emergere la vicenda è stata la denuncia presentata dall'undicenne che, venerdì scorso, ha raccontato tutto alla mamma e poi si è recato con lei dai Carabinieri. E ieri, dopo che il 15enne è venuto a sapere della denuncia, il ragazzino è stato nuovamente 'apostrofato' dal bullo nel corridoio della scuola con un "infame, mi hai denunciato ai carabinieri ma io ora ti ammazzo". Un episodio che ha spinto la preside ad avvisare la mamma dell'undicenne, che si è rivolta nuovamente alle forze dell'ordine.


Le vessazioni nei confronti del ragazzino erano cominciate con la pretesa di 2 euro "se ti vuoi risparmiare qualche schiaffo leggero", salito a 7 euro "sennò ti riempio di calci", che soltanto versando 10 euro non sarebbero arrivati alle parti intime. Il top del ricatto è arrivato venerdì scorso. "Se non mi dai 50 euro di saccagno completamente", avrebbe minacciato il bullo e, quando i soldi non sono arrivati, ecco le botte e la 'confessionè dell'11enne alla madre. Quando è tornato a casa "aveva il volto gonfio per i troppi pugni e perdeva sangue dalla bocca, non poteva giustificarli con le solite scuse", ha raccontato la madre del ragazzino al quotidiano diretto da Giulio Anselmi.

"Quel quindicenne - ha spiegato ancora la donna - picchiava a comando, per soldi. Aveva una tariffa per i vari generi di vendetta che altri ragazzini volevano infliggere ai loro coetanei. Mio figlio è ancora terrorizzato: domani (oggi per chi legge, ndr) certamente non andrà a scuola. Poi vedremo".


"L'aggressore sarà sicuramente sospeso dalle lezioni - annuncia la preside dell'istituto Anna Dicorato - ma la situazione è molto complessa e delicata. Faremo tutto il possibile per evitare altri simili episodi nella nostra scuola, da sempre impegnata sul piano etico e sociale, ma anche per recuperare il ragazzo, con l'aiuto delle assistenti sociali. Domani (oggi per chi legge, ndr) incontrerò, proprio in loro presenza, entrambe le famiglie coinvolte in questa terribile vicende".